Cold brew, nitro e specialty. E poi ancora, monorogine ed estrazioni alternative. Ai cinque angoli del pianeta l’universo del caffè è in continua evoluzione, tra nuovi trend e nuove tipologie capaci di affiancarsi al tradizionale (e intramontabile) espresso. Proprie come accade al Sic Salone Internazionale del Caffè, storico appuntamento ospitato all’interno di HostMilano (a fieramilano dal 18 al 22 ottobre 2019), la manifestazione leader nel comparto Ho.Re.Ca. che, quando mancano sei mesi all’inaugurazione, può già contare su 50 Paesi rappresentati, per un totale di 1.653 aziende, di cui 949 italiane (il 57,41 % sul totale) e 704 internazionali (42,59 %).
Un mondo, quello del chicco nero e delle sue mille sfaccettature, che torna quindi ad essere protagonista tra i padiglioni di FieraMilano non solo con tutte le più importanti aziende del settore, ma anche attraverso una lunga serie di eventi, contest ed iniziative rivolte alla formazione; pensate per offrire a baristi e addetti ai lavori il più completo panorama a livello globale su trend e caratteristiche del caffè del Terzo Millennio.
Il commercio mondiale del comparto tocca il record di 17 miliardi di euro
Che tutto ciò che ruota intorno al caffè sia in piena salute, non solo in Italia ma un po’ ovunque ai cinque angoli del pianeta, lo confermano anche i dati del Sistema Informativo Ulisse. Il commercio mondiale del comparto Caffè – Macchine per Caffè – Vending Machine ha raggiunto nel 2018 un nuovo massimo, superando quota 17 miliardi di euro (l’aumento medio nel decennio in corso è stato prossimo al 10% annuo). E non è tutto, perché le prospettive di crescita dell’intero settore riguardano anche gli anni fino al 2022 (+6.1% medio annuo in euro)
In buona salute appaiono in particolare i segmenti Premium-Price (nel periodo 2008-2018 il loro market share è passato dall’11.2% al 25.7% del totale mondiale) e quelli di fascia Medio-Alta, che hanno aumentato di quasi 7 punti la propria incidenza rispetto a dieci anni prima.
Per quanto riguarda l’export a livello mondiale, a trainare la domanda di importazioni ad elevato valore aggiunto sono mercati come Francia, Regno Unito, Germania, Olanda, Spagna, Canada e USA, a cui si sono aggiunti negli ultimi tempi Cina e Hong Kong, Sud Corea, Emirati Arabi Uniti e Australia.
Tra le mete delle vendite italiane del comparto – con i suoi 2.7 miliardi di euro nel 2018, il Belpaese si conferma il leader di mercato a livello globale nelle esportazioni Premium-Price, e specificatamente nei segmenti dei Distributori automatici – ci sono soprattutto Germania, Francia, Stati Uniti, Russia (in crescita), Regno Unito e Austria.
Di certo, quest’anno non sarà la produzione il problema del caffè. Con l’Arabica più abbondante che la Robusta, a livello generale il chicco nero sarà nuovamente in surplus rispetto al consumo del tostato (ipotizzato a 165 milioni di sacchi). Piuttosto, sottolineano gli esperti, il problema potrebbero essere i prezzi, sempre troppo bassi, secondo una tendenza iniziata già nel 2018.
Sul fronte del consumo, invece, oltre all’immortale espresso, anche in Italia si fanno strada le nuove frontiere dello specialty coffee e delle estrazioni alternative. Merito certo dell’arrivo di un colosso come Starbucks, ma anche di una pattuglia sempre più folta di baristi in grado di proporre, come dei veri e propri sommelier, prodotti diversi, raccontando a chi sta dall’altra parte del bancone le qualità intrinseche di ogni proposta.
E merito anche della famosa “Terza Onda”, che portando in primo piano monorigine ed ”Ethical sourcing”, ha cambiato la percezione del mondo del caffè. A cominciare dall’attenzione sempre più sostenuta verso la sostenibilità (dalle capsule monouso prodotte con materiali riciclabili all’utilizzo di tecnologie sempre più green) o dalla ricerca di un prodotto che deve essere sempre unico ed originale. Come? Grazie a strumenti come le certificazioni, al packaging accattivante, a location attrattive e, da non dimenticare, a tazzine personalizzate per forma, spessore e capacità. Perché avere un modello esclusivo in relazione alle diverse tipologie di caffè e di preparazione della bevanda, è uno di quei fattori in grado di rendere unica l’esperienza per il consumatore finale.
Ma quali saranno i must have della prossima estate? In prima fila il Cold Brew, il caffè estratto a freddo. Puro o con cocco, latte, latte di mandorle, acqua tonica, spremuta o chinotto, è la base ideale per mix alcolici o analcolici, preferito al caffè shakerato per la sua semplicità e l’assenza di zucchero, oltre che per l’inconfondibile aroma.
Non da meno sarà il nitro coffee, il caffè all’azoto che ha conquistato gli Stati Uniti, il Nord Europa e l’Asia, e che si appresta a sbarcare sempre più massicciamente anche in Italia. Con una densa crema in superficie, al pari di una birra stout, promette di essere la preparazione ideale per diventare la bevanda dei mesi più caldi, grazie alla freschezza e alle proprietà dissetanti.
SMART Label Host Innovation award è sinonimo di innovazione
Per tutti i professionisti del caffè, Hostmilano non significa solo le ultime novità delle aziende più importanti a livello globali, ma anche la possibilità di assaporare le nuove tendenze che identificano i prodotti più innovativi. Tutto grazie a un riconoscimento come SMART Label Host Innovation award, il concorso di Fiera Milano e HostMilano, in collaborazione con POLI.Design, Consorzio del Politecnico di Milano con il patrocinio di ADI – Associazione Italiana per il Disegno Industriale, che sulla base delle valutazione di un pool di esperti internazionale, sceglierà tutti quei prodotti, servizi e progetti, capaci di distinguersi dagli altri in termini di funzionalità, tecnologie, sostenibilità ambientale, etica o risvolti sociali.
A Host 2019 formazione fa rima con qualità
Tendenze, formazione ed anche competizione. Se per capire le qualità intrinseche del caffè e dei suoi metodi estrattivi Hostmilano offre un ampio panorama di eventi e seminari, tra i padiglioni di fieramilano non mancheranno le opportunità per vedere all’opera da vicino i migliori professionisti a livello nazionale e internazionale.
Via allora al Gran Premio della caffetteria Italiana, con i migliori baristi italiani selezionati durante l’anno in 5 tappe da nord a sud. Si parlerà di certificazioni, invece, durante il Latte Art Grading Battle Championiship, a cura di Aicaf Accademia Italiana Maestri del caffè e ALTOGA Associazione Nazionale Torrefattori e Importatori di Caffè e Grossisti Alimentari. Il Latte Art Grading System rappresenta l’unico sistema internazionale di certificazione nella latte art, ad oggi è presente in 22 Paesi del mondo.
Chiude il panorama Coffee Addition, a cura di Gianni Cocco, Aicaf Accademia Italiana Maestri del caffè e ALTOGA Associazione Nazionale Torrefattori e Importatori di Caffè e Grossisti Alimentari. Il format, all’interno di Host 2019, si muoverà attraverso i vari stand che aderiranno a questa iniziativa e per i quali verrà realizzato un apposito “seminario” (master). Obiettivo: coinvolgere l’avventore con un esplosione di novità legate al mondo della “mitigazione”, che in questo caso sarà legata al caffè.
Tutti gli aggiornamenti sono disponibili su: www.host.fieramilano.it, @HostMilano, #Host2019.