A Milano ha da poco aperto un caffè letterario in cui è possibile anche rivolgersi ai servizi sociali. Il “Rab” è un bar ma anche un nuovo sistema di welfare.
Il nuovo locale aperto a Milano, in Corso San Gottardo, si chiama “Rab”, e nell’insegna c’è una scritta che dice: “questo non è un bar”. Il locale è infatti un caffè letterario, presenta un menù con prodotti bio, uno spazio per chi studia e lavora, possibilità di collegarsi alla rete wi-fi e stampanti. In più aperitivi, cabaret ed uno “sportello” di servizi sociali.
Il nuovo sistema di welfare milanese arriva anche al bar insomma, proprio nel luogo dove può essere più facile aiutare e raggiungere la gente comune. Al Rab, quindi, accanto a studenti connessi in rete per studiare e gente comune che degusta un vino o un caffè, ci sono immigrati, giovani in cerca di lavoro e mamme in difficoltà. Ne scaturisce così un luogo che rappresenta la vera socialità, che rappresenta in pieno la nostra società e che vede il bar anche come luogo di servizio.
Il progetto di Rab nasce dall’unione di una piattaforma di servizi del Comune di Milano (We Mi) e dall’idea di un gruppo di ragazzi che volevano realizzare un bar per dare lavoro a normodotati e disabili psichici. Nel locale, ad oggi, lavorano 4 ragazzi disabili. La clientela del Rab è variegata, e la gente torna volentieri anche per dare una mano volontariamente. D’altronde il Rab è un punto d’incontro tra situazioni diverse, che rappresenta quel “social street” tanto ricercato dall’amministrazione milanese. Il bar, insomma, è il luogo dove è ancora possibile raggiungere direttamente le persone, capire i loro bisogni, e dare risposte concrete.