Il Dialogue – Wine & Cocktail Lounge Bar, è una delle realtà più innovative del territorio fondata da Adela Paul, giovane imprenditrice, e Adrian Cristian, bartender mixologist con un’esperienza ventennale in UK. Oggi vi proponiamo la nostra intervista ad Adrian Cristian, in cui scopriamo un po’ di più sul locale e sulla sua visione del mestiere di barman.
Adrian Cristian, da quanti anni lavori nel settore della mixology e come ti sei appassionato a questo lavoro?
Faccio questo lavoro da più di vent’anni. Ho iniziato facendo il barman nel settore discoteche, dove era richiesto più che altro fare show, intrattenimento. Col tempo mi sono reso conto che, per fare questo mestiere e lavorare nella mixology, fosse necessario studiare: ho iniziato ad appassionarmi, a fare degustazioni di vini e distillati, a viaggiare per il mondo. Da allora non ho mai smesso di fare ricerca, di studiare, seguire corsi. Sono vent’anni di passione e studio. Ho preso parte alla Wine and Spirits Education Trust – una delle più pregiate scuole di Sommelier al mondo, dove ho conseguito dopo 4 anni di studi il Diploma in Vini e Distillati – livello 4. Il quinto livello consisteva in diventare Dottore Honoris Causa in vini e distillati che avrebbe richiesto ulteriori 5 anni di studi, che per varie ragioni ho scelto di non proseguire e di focusarmi invece sul duro lavoro nel campo meraviglioso del bartending.
Tuttora continuo a girare per cantine, distillerie, piccoli produttori e coltivatori. Quello che la mia esperienza mi ha insegnato è che la passione non basta, serve esercizio, allenamento continuo, essere sempre aggiornati sulle novità.
Da poco tempo hai aperto il Dialogue Wine & Cocktail Lounge Bar. Parlaci un po’ del tuo locale?
Dialogue nasce da tutta questa passione, è un sogno che adesso è diventato tangibile. Solo pochi mesi e ci sta dando già grandi soddisfazioni. Ho lavorato e studiato per arrivare a questo punto: io e la mia compagna Adela siamo stati alla ricerca di un posto che rispondesse alle nostre esigenze per tre-quattro anni e durante la pandemia abbiamo trovato questa opportunità imperdibile. Ce l’abbiamo messa tutta per offrire ai nostri ospiti non un semplice locale ma un’esperienza sensoriale a 360 gradi.
Siamo molto attenti alla sostenibilità, a partire dalla scelta di riutilizzare gli ingredienti, di sostenere i piccoli artigiani del territorio (non solo gli ingredienti ma anche i vini, i superalcolici) per arrivare a toccare ogni aspetto del locale. Utilizziamo luci led per il risparmio energetico, prestiamo attenzione all’inquinamento acustico che è molto al di sotto del limite consentito dalla legge, e così via.
Come mai ha scelto di fare la scelta coraggiosa di aprire un locale in questo periodo difficile?
Io e Adela abbiamo deciso di comune accordo che le opportunità arrivano e vanno via: è vero che è un periodo molto difficile, ma se fosse stato facile avrebbero potuto farlo tutti. Dobbiamo imparare a convivere con questa nuova complessa situazione, ma mettendoci tutta la creatività ed energia di cui disponiamo abbiamo raggiunto il risultato. Anche se il periodo storico non ce lo concede, crediamo tanto in quello che facciamo e vogliamo continuare su questa linea, migliorarci e offrire qualcosa di diverso rispetto al semplice aperitivo o calice di vino. Vogliamo portare l’atmosfera delle grandi capitali europee dentro la città di Brescia.
Partiamo dal presupposto che abbiamo voluto creare un vero Lounge Bar: qui, al di là dell’atmosfera, della musica, dell’accoglienza, bisogna puntare sulla proposta di vini, drink e cibo. Cerchiamo di regalare un’esperienza unica, anche per quanto riguarda il vino al bicchiere (sono circa 80 giornalieri tra vini fermi e bollicine). Abbiamo un’ampia scelta: abbiamo puntato sempre molto sul cocktail classico, fatto a regola d’arte; vogliamo rispettare le vere ricette originali, andando indietro nella storia e ricercando proprio gli ingredienti e le dosi originali. I grandi classici sono il punto di partenza della nostra miscelazione. In più, per dare la nostra impronta personale, abbiamo dalle 8 alle 10 proposte originale di Dialogue, ad esempio cocktail con bassissima gradazione alcolica, o cocktail analcolici.
Quali sono a tuo avviso le doti e le caratteristiche che non possono mai mancare ad un vero barman?
Umiltà, cordialità e ospitalità. E ovviamente continua ricerca e grande rispetto delle materie prima che si utilizzano.
Quali sono gli ingredienti che ami utilizzare?
Più che il singolo ingrediente, che sta alla nostra bravura trasformare in modo che lasci un’impronta, ciò che più preferisco è lavorare sulla manipolazione: poter lavorare su liquido, morbido e croccante, sui diversi sentori olfattivi e gustativi.
Quali sono i cocktail che ami realizzare maggiormente?
Tutti i cocktail che fanno effetto sui sette sentori del gusto.
La ricetta che consideri il tuo cavallo di battaglia.
Il classico Martini cocktail mescolato, non shakerato.
Che tipo di rapporto hai con i prodotti homemade. Ami usarli?
Il 99.9% delle nostre preparazioni sono homemade. Tutte le preparazioni (basse temperature, infusioni cotture sottovuoto, serificazioni, essicazioni ecc.), tutto è homemade.
Adrian Cristian, scrivi una frase che ti rappresenta, un motto, un aforisma, un messaggio che vorresti far conoscere a tutti.
Noi non serviamo drink, serviamo le persone.