Storie al bar è uno spazio dedicato a voi barman e baristi che da sempre lavorate dietro al bancone e a stretto contatto col cliente. In questo nuovo articolo di Storie al bar vi presentiamo la figura di Andrea Benvenuti, che ci racconta gli anni della gavetta e del successo.
Storie al bar nasce da un’idea di Peppino Manzi. Da molto tempo Peppino aveva in mente questo progetto per dar voce ai suoi ex giovani apprendisti barman del Cluny Piano American Bar e ai suoi ex allievi di scuola divenuti poi professionisti, poi aperto anche a tutti i barman, che potessero ricordare i primi anni della loro carriera delle vostre storie, delle vostre esperienze e lanciare un messaggio d’incoraggiamento ai giovani futuri barman.
Mi chiamo Andrea Benvenuti e questa è la mia storia. Sono nato a Pinarella nel 1981 in una famiglia di macellai. Sono cresciuto in una bottega di macelleria stagionale, e quella era la nostra fonte di sostento principale. Ma negli anni ’80 le stagioni estive erano ricche, ciò nonostante per sbarcare il lunario invernali molti del settore si arrangiavano come muratore, idraulico, elettricista ecc..
Una serena vita da bimbo un po’ cicciottello dalle guance paffutelle, quelle guance che mi hanno sempre accompagnato anche in adolescenza, dove, dopo le scuole medie mi sono iscritto all’ Istituto Alberghiero. Lo studio non era di certo il mio forte, ma la voglia di mettermi alla prova era tanta, il Bar era la cosa che più mi affascinava , non so’ perché , forse il brillare dei bicchieri, le bottiglie colorate, il Barman sempre vestito di tutto punto.
Fu’ per primo Adriano Farabegoli, il mio docente di sala bar a trasmettermi l’entusiasmo nel diventare barman, grazie alle sue nozioni ed al lavoro didattico e manuale che si affrontava in quegli anni all’ IPSAR di Milano Marittima. Dopo due stagioni all’ Hotel Michelangelo in viale 2 Giugno, decido che il lavoro era la mia strada, quindi abbandono la scuola alberghiera per specializzarmi allo IAL in un percorso di: Addetto ai servizi di bar con specializzazione in Enologia. Qui incontro due docenti che mi seguono a braccetto: PEPPINO MANZI e ROBERTO GARDINI, ma fu proprio il professor Manzi colui che diede la svolta, ora si parlava di ‘ BARTENDER ‘, riuscì ad affinare le mie tecniche un po’ rustiche, aiutandomi, ad eseguire movimenti eleganti, ordinati e professionali in ogni singola preparazione.
Mi ha insegnato come preparare cocktail, come miscelare, cosa bere e a quale ora, ad usare la lampada, un attrezzo che ormai nessuno usa, le decorazioni, la caffetteria e la sua parte coreografica (ora viene chiamato latte art , ma la coreografia si curava anche allora ) e molto altro ancora. All’ interno del percorso formativo erano previste 200 ore di stage, fu’ il professor Manzi che mi volle come stagista (da qui nasce il mio soprannome STAGE ) stagista al Buddy’s pub e Offley Bar di Ravenna, un unico locale gestito dalla Famiglia Manzi, un American Bar all’interno di un pub, il primo Pub di Ravenna. Al comando dell’American Bar vi era Cristina, e per chi l’ha conosciuta o per chi ha lavorato con lei sappiamo di chi stiamo parlando. Quella primavera, conclusa la sessione di esami, mi aggiudico la targa come migliore allievo dell’anno formativo 1997/98. Nell’estate del 1998 a 17 anni entro a far parte della brigata al CLUNY nel ruolo di Commis , al pianobar il maestro Paganelli, al bar ritrovo Cristina, al Ristorantino Marzio, al mio fianco Luca Gardini entrambi diretti da Andrea Poni soprannominato ‘HER DIRECTOR’ con Paolo e lo chef Domenico.
Le cose che più mi rimangono impresse di quell’esperienza sono:
-L’ora dell’aperitivo: L’Americano , il mio cocktail preferito dal profumo inebriante, servivamo agli ospiti un alzata ricca di appetizer talmente abbondante che era quasi un Antipasto.
-La coppa Danimarca 1\2 kg di gelato, cioccolata calda e panna monta.
-I pomeriggi trascorsi a pigiare le pesche nel chinoise per la preparazione del bellini In un flûte alto 30 centimetri servivamo gli sparkling , tutti preparati al tavolo, alla francese, accompagnati da un bel magnum di Champagne POMMERY. Via via discorrendo tante altre storie ..
Alla fine di quella stagione, mio padre, mi suggerì di collaborare con lui nell’attività di famiglia, dove già da tempo la semplice macelleria era accompagnata dalla gastronomia, e nell’autunno del 1998 intrapresi la mia carriera da gastronomo. Dopo 14 anni di gastronomia, rosticceria, catering e ristorazione decisi di percorrere un’altra strada. Nel 2012 ho rilevato il Bagno Benvenuti a Tagliata di Cervia, dove in società con mio suocero siamo i proprietari di questa splendida realtà.
Con orgoglio e dedizione, sono a capo della brigata di cucina, coordino tutto il reparto bar, dalle colazioni all’apericena, con al seguito tra sala, cucina, bar e spiaggia 17 collaboratori. Propongo una cucina tipica del territorio, selezionando farine indigene per la preparazione di pani e paste fresche fatte a mano, antipasti freddi ed il pescato dell’ Adriatico sia fritto sia al forno, i vini esclusivamente Romagnoli . Una piazza con 170 coperti, un primo piatto a marchio registrato ‘PASSATELLI CRISPY ‘ svariati riconoscimenti e ottime recensioni anche dalle critiche nazionali.
Nel periodo invernale coopero come cuoco con un azienda di catering faentina, la quale collabora con Ferrari corse, quest’ultima mi permettere di visitare anche circuiti internazionali, ho servito con Ferrari a Daytona in Florida, Nurburgring in Germania, al Mugello a Monza ed a tanti altri servizi di pregio.
Coltivo la mia forte attrazione per la pasticceria e la panificazione, dove dal 2015 sono socio onorario del ‘RICHMONT CLUB ‘ con sede a Brescia presso Casta Alimenti. Nel 2017 appartengo all’ordine AUGUST ESCOFFIER. Ho completato gli studi presso A.I.S. dove ho ritrovato Roberto Gardini, di nuovo come insegnate, e nel 2019 sono diventato Sommelier professionista.
CON FERVORE E DEDIZIONE CONTINUO IL MIO STRAORDINARIO LAVORO
Ringrazio la Famiglia Manzi per tutto l’affetto e la riconoscenza. Contraccambio con stima Un caloroso abbraccio a tutti Loro.
Questa rubrica vuole essere una sorta di contenitore delle vostre storie di vita ed anche delle vostre ricette più importanti. Di volta in volta daremo spazio ad un barman che racconterà la propria storia umana e professionale e che ci dirà, con un aforisma, il suo modo di vedere questa straordinaria professione.
Gli articoli saranno pubblicati qui su bar.it
Per ogni articolo, appunto, troverete foto del barman aforisma e una sua ricetta “cavallo di battaglia”. Alla fine di questo percorso, raccoglieremo tutte queste esperienze in un volume: “Storie al Bar” e-book e cartaceo.
Indicare nome e cognome, luogo di provenienza;
Allegare il file con le domande a cui rispondere per realizzare l’articolo (POTETE SCARICARE IL FILE QUI)
Scrivere l’aforisma che vi rappresenta
Allegare una o più foto che vi rappresentano negli anni di lavoro
ricetta e spiegazione di un vostro cocktail con relativa foto