Grande innovazione nel mondo del caffè in Italia, con molta più attenzione di clienti e produttori alla qualità e alla preparazione. Soprattutto i giovani vogliono cambiare, scoprire nuove possibilità, anche nei prezzi.
Il mondo del caffè in Italia sposta le sue attenzioni verso nuove tipologie di prodotti, a nuove qualità e a nuovi metodi di preparazione. Si cercano metodi alternativi all’espresso tradizionale, nuovi modi di consumo oltre al classico caffè al volo al banco del bar, e anche diversi prezzi. A confermarlo è anche l’Amministratore Delegato di Moka Sir’s, Niels Migliorini: “Il mercato italiano è pronto da un paio d’anni. C’è un movimento che parte dall’estero e abbraccia l’Italia, e riguarda la specializzazione del punto vendita, che approccia il caffè con diverse tipologie e modalità di preparazione. Quest’anno poi si prevede l’arrivo di Starbucks in Italia. E l’ingresso di un attore così forte che proporrà un prezzo diverso sarà salutare anche per i concorrenti, i nostri bar. Penso anzi che avrà un effetto dirompente, perché farà uscire dalla logica del prezzo unico della tazzina”.
Proprio sul costo di una tazzina di caffè si continua molto a discutere: dopo il passaggio dalla lira all’euro, e dopo il piccolo aumento del 2012, associazioni di consumatori e clienti si sono messi in agitazione. Sulla problematica dei prezzi interviene Chris Salierno, Marketing Director di La Marzocco: “Sarebbe un bene se si pagasse di più perché con più margine in tazza ci si può concentrare sulla qualità. All’estero i bar riescono a vivere vendendo solo caffè e dunque hanno la possibilità di dedicarsi al prodotto, spesso visitano le piantagioni e riescono a comunicare al cliente la propria specificità”. In tutto questo va riscontrata la piccola crisi dell’espresso al bar, con l’aumento del consumo invece di capsule e cialde a casa ed in ufficio, dove tra l’altro l’offerta di gusti è variegata, ed il cliente impara a conoscerne di nuovi.
Nel mondo del caffè che evolve, i ricavi da caffè per un bar sono sempre elevatissimi (circa il 30%); bar che dovranno offrire maggiore qualità e diversificare l’offerta, considerando anche che alcuni esperti dicono che i migliori caffè ormai si bevono all’estero, anche a prezzi più elevati. Insomma, è sempre più necessario formarsi, professionalizzarsi e far entrare il cliente al 100% nel mondo del caffè. Forse è ora di aumentare un po’ il prezzo per andare verso una maggiore qualità? D’altronde l’Italia è la patria del caffè, ma anche il Paese dove l’espresso si paga di meno…i conti non tornano!