Si… dopo l’abuso di questa parola usata come accezione negativa dal giornalismo italiano, ormai da lunghi anni, proporrei un sondaggio su un nuovo vocabolo che contraddistingua le “preparazioni” di fantasia di noi barman.
In questi giorni non si è fatto che ripetere impropriamente la parola che per noi barman racchiude uno dei significati più importanti e vorrei, qui di seguito, riportare solo qualche titolo di alcune testate italiane che ne sottolineano l’abuso:
“I giovani cavie di cocktail sempre più pericolosi” (La Repubblica – 12/08/15)
“Mio figlio Luigi ucciso da quel cocktail letale” (La Stampa – 10/08/15)
“Divieto di commercio per 7 sostanze utilizzate per fare cocktail…” (Tv 2000 – 10/08/15)
“Cocktail chimici ogni giorno: ecco come ci fanno ammalare” (Il Cambiamento – 10/08/15)
“Nick Gordon accusato di aver ucciso Bobbi Kristina: Cocktail tossico…” (Gossip – 10/08/15)
“Messina, Ilaria Boemi forse morta per Cocktail di psicofarmaci ed alcol” (Secondo Piano News – 10/08/15) etc etc…
Fra l’altro non viene mai usato neanche il virgolettato che sta per un uso particolare della parola, che oramai, nell’immaginario collettivo, sempre di più viene associata a fatti negativi ed addirittura mortali invece che a momenti di gioia e spensieratezza che è il normale abbinamento offerto dal barman nel servire le sue creazioni.
Non c’è vocabolo di cui non si sia oggi fatto così largo abuso come di questa parola. Non mi fido più di questo vocabolo, per la ragione che nessuno vuole capire che i tanti malesseri dei giovani d’oggi non sono riconducibili alla nostra “fabbrica del divertimento” ma alla non curanza di un educazione civica assente dai posti ad essa deputata e da una società decadente priva di valori.
Vorrei che dai tanti gruppi di bartender, mixologist, baristi, banconieri, etc etc… si coniasse un nuovo vocabolo che possa ricreare il fascino e la giusta considerazione per uno dei nostri principali manufatti del bar.
Concludo lo sfogo citando la definizione del “fu” cocktail:“è una bevanda ottenuta tramite una miscela proporzionata ed equilibrata di diversi ingredienti alcolici, non alcolici e aromi. Un cocktail ben eseguito deve avere struttura, aroma e colore bilanciati; se eseguito senza l’uso di componenti alcoliche viene detto cocktail analcolico.” (wikipedia)
Agli amici giornalisti vorrei ricordare alcuni sinonimi della parola cocktail segnalandovi fra gli altri: la mistura, il miscuglio, la mescolanza etc etc…