Dal Cuba Libre al Garibaldi, dal Bellini all’Alexander: alcuni dei più famosi cocktails sono nati per rendere omaggio a grandi personaggi o ad eventi epocali, e alcuni di loro, malgrado abbiano superato gli «anta» rimangono tra i più conosciuti e amati al mondo.
Ben 110 anni, e non sentirli: questa è l’età di uno dei cocktail più famosi e simbolici al Mondo, il Cuba Libre, creato per festeggiare la liberazione dal giogo spagnolo nel 1899 unendo Havana Club e Coca Cola, in omaggio all’aiuto ottenuto dagli Stati Uniti.
Barman e bartender di tutto il mondo hanno saccheggiato i sussidiari per trovare il nome adatto per la loro creazione, riuscendo spesso a creare dei cocktails che sono entrati essi stessi nella storia, anzi nel mito, tanto che sulla loro nascita e sulla loro attribuzione sono nate dispute infinite.
La creazione del Black Russian è del 1949 (60esimo anniversario) e si deve al belga Gustave Tops che lo ideò in onore di Pearl Mesta, allora ambasciatrice degli Stati Uniti in Lussemburgo. L’idea di miscelare il caffè con la vodka serviva a creare un cocktail scuro, il black russian appunto, voleva rievocare i tempi bui e scuri della guerra fredda.
Il White Russian è una variante del Black Russian, ma l’ispirazione è legata ai Russi Bianchi, fedeli allo Zar, che si opponevano ai Bolscevichi e alla loro rivoluzione
Tantissimi cocktail portano i nomi di armi o di grandi battaglie (soprattutto quelli caratterizzati da un mix alcolico esplosivo), dall’Artillery Shots, all’Howitzers, dal Bazooka Bombers e al Kalashnikov, il fucile mitragliatore simbolo del patto di Varsavia. Ma quello più famoso e bevuto in tutto il Mondo è sicuramente il potentissimo B-52 (ben 500 mila siti e pagine web dedicate). Il mix di Kahlua, Baileys e Grand Marnier, ricorda infatti la guerra del Vietnam e deve il suo nome al bombardiere a lungo raggio “B-52 Fortezza Volante”, che fu usato per sganciare le bombe incendiarie al napalm durante il conflitto asiatico. La cosa piuttosto curiosa è che solo dopo averlo chiamato così il drink fu proposto nella versione infiammabile.
Ma tra i più amati al mondo non poteva certo mancare un cocktail ispirato all’Eroe dei due Mondi, Giuseppe Garibaldi. Composto con 3/10 di Bitter e 7/10 di succo d’arancia, sul perché di tale nome c’è una disputa. Le due scuole di pensiero vedono contrapposti quelli secondo cui ricorda lo sbarco dei mille a Marsala (le arance sono un prodotto tipico della Sicilia e il rosso del bitter è lo stesso del colore delle camicie dei garibaldini) a quelli che ritengono che sia legato alla sua opera per l’unificazione d’Italia (si ottiene unendo un prodotto tipico del Nord e uno del Sud).
Oggetto di controversie è anche la dedica dell’Alexander (citato in numerosi film e presente in oltre 400 mila siti e pagine web). Inventato nel 1922 da Harry MacElhone, uno dei più grandi barman di sempre, in occasione delle nozze fra Princess Mary e Lord Lascelles, l’idea di unire al brandy la crema di cacao bianca e la crema di latte, fu un omaggio al colore bianco candido del vestito della sposa, ma è in dubbio se la ricchezza del mix portò alla scelta di chiamarlo Alexander, come Alessandro Magno, oppure fu una dedica al maresciallo Alexander, che divenne conte di Tunisi dopo la vittoria sulle truppe dell’Asse ad El Alamein.