Enrico Meschini sottolinea l’estrema attualità e l’avanguardia di un’Associazione che da 25 anni prosegue il suo cammino nei caffè specialty. Torrefattori, baristi, consumatori finali: per tutti CSC ha una risposta mirata, grazie ai suoi caffè di qualità certificata e a una consulenza attenta e puntuale.
CSC – Caffè Speciali Certificati nasce 25 anni fa, nel 1996 fa con l’obiettivo di promuovere la qualità e la cultura del caffè di pregio, facendo fronte comune nella realizzazione di caffè di qualità superiore certificata. «Da allora sono cambiate molte cose nel settore del caffè, a cominciare dal movimento specialty che in Europa ha preso il via nel 1998 per proseguire con quella che, soprattutto in Italia, è stata una lentissima ma costante presa di coscienza da parte del barista e del consumatore finale di un mondo di caffè di qualità – osserva Enrico Meschini, tra i fondatori e presidente dell’Associazione fino allo scorso gennaio, quando ha passato la guida a Paola Goppion -. Posso dire con orgoglio che per noi non ci sono stati cambiamenti: siamo nati moderni e piano piano gli operatori del settore ci hanno seguiti, ovviamente parlo di chi ha voluto offrire caffè di piantagione con un’origine e una qualità certe. Pochi, tuttavia, hanno saputo instaurare quel rapporto duraturo e costruttivo con chi coltiva che per noi è garanzia di miglioramento costante della qualità del caffè prodotto anno dopo anno».
La forza della tracciabilità totale
Nel rapporto umano c’è infatti una delle chiavi vincenti di CSC: i responsabili delle diverse aree di provenienza del caffè conoscono personalmente i produttori selezionati in India come in Brasile, in Colombia come in Perù, con riferimenti in buona parte dei Paesi produttori. «Questo rapporto continuo è una certezza per chi produce, che riceve per il suo caffè un prezzo stabile e superiore a quello di mercato, che lo mette al riparo dalle sue fluttuazioni – riprende Meschini -. Ed è una certezza per chi, come noi, ricerca un prodotto di qualità costante, che riusciamo a ottenere anche grazie al dialogo e al confronto continuo con chi produce. Molti torrefattori offrono le “singole origini”, ma pensiamoci bene: cosa significa un’origine Brasile o India? Sono Paesi immensi con caffè dalle caratteristiche spesso molto diverse tra le loro aree di produzione. La nostra Associazione seleziona e offre caffè di piantagione, con un’origine certa, la definizione delle varietà, del terroir, della lavorazione effettuata sul crudo. La tracciabilità dei nostri caffè è totale e la qualità verificata con numerosi assaggi. Abbiamo uno standard per ogni provenienza, con riferimenti più alti per caratteristiche organolettiche e più bassi per numero di difetti rispetto allo standard qualitativo di ogni Paese».
Puntare sulla qualità con CSC
CSC non acquista i caffè, ma effettua i controlli necessari per garantire la loro qualità, mettendola a disposizione degli associati. Quando questi acquistano una partita di caffè certificabili, gli assaggiatori dell’Associazione la confrontano con il campione testato in precedenza: se le sue caratteristiche sono in linea con il prodotto di riferimento, il torrefattore associato ha diritto a una serie di bollini CSC ologafici e numerati: un vero marchio di qualità.
Le torrefazioni che aderiscono a CSC sono Barbera 1870 – Messina; Blaser Café – Berna (CH); Caffè Agust – Brescia; Mondicaffè C.T.&M. – Roma; DiniCaffè – Firenze; Goppion Caffè – Preganziol (TV); Le Piantagioni del Caffè – Livorno.