Soprannominato con affetto il pasticciere dei Papi e della Regina, il pluripremiato maestro Salvatore Lo Faro è stato insignito nel giorno del Patrono della città di Ancona di una delle massime benemerenze conferite dalla Municipalità dorica, il “Ciriachino d’argento”, in riconoscimento all’operosità profusa in oltre mezzo secolo di attività trascorso per concepire capolavori di eccellente fattura che hanno deliziato il palato di generazioni di avventori dell’omonima dolceria, contribuendo a dare ulteriore lustro alla ben nota rinomanza mercantile della vetusta Porta d’Oriente affacciata sull’Adriatico.
Anconetano di adozione, con un legame mai reciso verso la terra d’origine, la Sicilia, il suo laboratorio artigianale di deliziosi dolciumi, inserito a febbraio 2024 nell’esclusiva lista delle cento pasticcerie migliori d’Italia redatta da una delle riviste più prestigiose del comparto culinario, è divenuto un’istituzione la cui fama ha varcato i confini nazionali facendo conoscere ovunque il ricco assortimento delle celeberrime torte monumentali destinate a rendere liete feste nuziali e ricorrenze solenni.
Il maestro Salvatore Lo Faro, durante una lunga e luminosa carriera iniziata nella pasticceria del nonno materno ad Adrano di Catania e proseguita nel Capoluogo marchigiano, ha servito personalmente le sue torte da cerimonia a star del cinema e personaggi illustri, a ben due Pontefici, Papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, oltre ad aver consegnato, scortato da quattro poliziotti motorizzati tra due ali di folla festante, una ricercata creazione a base di pasta di mandorle alla Regina Elisabetta II del Regno Unito a bordo del panfilo reale “Britannia”, ormeggiato alla banchina della Dorica in una sosta di un viaggio istituzionale.
Ossequiando con atto di omaggio l’amata Sicilia e le tante specialità locali, ghiottonerie di pregiata fattura come la torta Savoia o la Fedora, cassate e cassatelle, lussuriosi cannoli dalla texture impalpabile, la Deliziosa alla pasta di mandorle e ‘u Ricciu pralinato al cioccolato, unitamente a opere dolciarie sconosciute ai più come l’opulento Trionfo di gola o dolci derivati dall’antica tradizione monastica troneggiano in bella mostra sul bancone della famosa dolceria, evocando un soave sentimento d’amore che attinge al calore del sole isolano e al vento ricco di note agrumate al sentore di zagara che spira sulla Terra sicana.
Eva Kottrova, 5 maggio 2024