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Daniele Losquadro: “Cosa vuol dire essere barman”

Daniele Losquadro

Daniele Losquadro è un barman intraprendente, giovane e versatile che ha fatto bagaglio delle sue prime esperienze per arrivare ad essere una figura di successo. Lo abbiamo intervistato per conoscerlo meglio e per capire cosa vuol dire per lui essere barman oggi. Ecco cosa ci ha risposto Daniele Losquadro.

Daniele Losquadro, cosa vuol dire per te essere un barman?
È difficile individuare cosa vuol dire essere barman. Se può essere d’aiuto, provo a descrivere cosa sono stato io fino ad ora: un intrattenitore, venditore, osservatore, matematico, amico, delle volte seduttore, spesso un consigliere, inventore, sognatore, una guida, viaggiatore… Credo che essere barman significa toccare le emozioni degli ospiti,
proprio come faresti a casa con i tuoi amici o parenti. Sicuramente Fiducia è la parola che più rivedo nell’essere Barman.

Quando hai iniziato ad appassionarti a questo mestiere?
C’è stato un momento specifico nella mia vita che mi ha fatto capire che il bar mi piaceva, ed è stato quando sono salito per la prima volta dietro al bancone del bar, avevo quasi 18 anni e facevo il lavapiatti in un pub, quella sera c’era molto lavoro e mi chiesero di salire sul bancone per spillare le birre, il momento in cui vidi le persone al banco, le bottiglie, toccai la spina, tutto per un attimo si fermò. Fu li che capii quale sarebbe stata la mia strada!

Quali sono state le tue prime esperienze, e cosa hai imparato da ognuna di esse?
Ci sono state tre esperienze iniziali che mi hanno fatto crescere molto, dopo essermi spostato dal lavaggio piatti sul banco, ho lavorato per i primi anni nella provincia di Milano, Exess Bollate ancora aperto oggi, mi ha fatto fare i primi passi, ho capito dei sacrifici di ore e giorni che devi fare. Mi ha fatto accettare le “Condizioni” che tutti gli operatori di settore conoscono bene! Poi il Poss Caffè Anch’esso oggi aperto, lì ho potuto approfondire le
dinamiche del lavoro diurno e mi ha aperto la mente a nuove prospettive di lavoro. Infine parlando sempre di inizi il Piper Rho oggi non più attivo, un locale dove ho macinato moltissimi drink, lavoravo praticamente da solo,
ero lava bicchieri, barman e capo barman, oltre che magazziniere ed essere umano! Ironicamente ho capito cosa significa avere dei compiti ben precisi e l’importanza di avere un organizzazione all’interno del bar. Comunque fosse ringrazio gli stessi Andrea, Davide e Alberto, per avermi dato l’opportunità di crescere e formarmi, oltre che darmi uno stipendio regolarmente.

Chi sono stati i tuoi maestri, e cosa ti hanno insegnato?
Il mio maestro in assoluto è stato e sarà Harry Johnson, anche se per ovvie ragioni non ho potuto conoscerlo. Avrei voluto davvero conoscerlo e porgli moltissime domande. Lui è la mia ispirazione, leggendo le sue scritture ho appreso la serietà e l’importanza di diventare un professionista. Oltre a lui ci sono moltissime persone che mi hanno sostenuto e aiutato nella mia crescita personale e professionale, tuttavia se devo individuare dei maestri i nomi sono 4: Ettore Rippa: Colui che mi ha insegnato i primi passi nel bar, Andrea Fiore: Colui che mi ha fatto amare questo lavoro, Mattia Corunto: Colui che mi ha insegnato l’arte della condivisione, formandomi come insegnante, Marcello: 46 anni presso lo stesso locale il “Nepentha Milano”, lavorare al suo fianco mi ha fatto diventare uomo!

Quali sono a tuo avviso le doti e le caratteristiche che non possono mai mancare ad un vero barman?
Poche e semplici doti/caratteristiche: Essere un abile ascoltatore, abile comunicatore, Abile studioso, una caratteristica importante quella del saper vendere (prima se stessi, poi i cocktail) ed essere Empatico. E se c’è una cosa che va al di sopra di doti e caratteristiche è l’umiltà.

Quali sono gli ingredienti che ami utilizzare?
Prodotti della terra Italiana, Arance rosse di Sicilia, Basilico Genovese, Pomodorino san Marzano, Camomilla Piemontese, Miele di Corbezzolo, In particolare come liquori il Padre Peppe (Essendo mio papà di Altamura), ed il Mirto nelle sue forme!

Quali sono i cocktail che ami realizzare maggiormente?
Il Daiquiri in assoluto è il mio cocktail preferito, dentro c’è storia gusto ed estrema semplicità. Anche se sono un amante dei cocktail Analcolici, in quanto sono sempre alla ricerca di complessità legata al no alcol drink.

La ricetta che consideri il tuo cavallo di battaglia
Un drink che è stato inserito all’interno di un libro illustrativo di un artista Contemporaneo “Davide Foschi” creatore del Movimento “Metateismo”. Un drink che rispecchia la corrente artistica e pensato per avvicinare l’oriente all’occidente, nella cultura e negli ingredienti:
Nome drink: Oriente E Occidente
Ingredienti:
• Infuso di zenzero, lemon grass e peperoncino
• Tè nero turco aromatizzato allo zenzero
• London dry gin
• Sciroppo di zafferano
Bicchiere: Coppa
Tecnica: Shake e Strain

Dacci anche un’altra ricetta di un tuo drink

Nome: Intenso

Ingredienti:
3cl. tè Matcha – (nota bitter)
5cl. tè bancha – (diluizione)
4cl. Sake (koshu) – (parte alcolica)
3cl. liquore di Gelsomino – (parte alcolica)
2cl. amasake – (parte dolce)
Aria di alga salata

Preparazione:
È un hot drink, gli ingredienti vengono miscelati a caldo, il tè matcha e il tè verde essendo preparazioni a caldo non vengono raffreddate, ma semplicemente miscelate insieme.

È un drink pensato per accompagnare generalmente sushi e zuppe. Indicato anche su carni grasse. Si chiama Intenso perché il suo aroma e gusto sono intensi, date dalle note fermentate di sake e amasake, oltre che al matcha che dona un’elegante nota bitter al drink. L’aria di alga salata prepara il palato al complesso drink, per questo è sconsigliato berlo freddo. Un drink eccentrico, che facilmente colpisce i palati curiosi, note basse di volume alcolico aiutano a rendere l’accompagnamento alla serata meno aggressiva. 

Daniele Losquadro, scrivi una frase che ti rappresenta, un motto, un aforisma, un messaggio che vorresti far conoscere a tutti.
“Tutto quello che farai porterà ad un risultato, se impari ad accettare le sconfitte, saprai anche gratificare le vittorie”.

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Daniele Losquadro è consulente, formatore ed autore, inizio la mia carriera lavorativa nel 2008 e fino al 2014 ho lavorato dietro al banco, partecipando nel corso degli anni a 50 competizioni di bartending nazionali ed internazionali.

Nel 2014 intraprendo la strada della formazione e consulenza, collaborando con realtà del calibro di Campari Academy, Metro Academy, Planet One. Formando per le stesse scuole per 6 anni a 360° gradi studenti di tutta Italia. Nel corso degli anni ho creato la mia società di servizi, con la quale assisto la crescita professionale, di aziende e privati.

Appassionato ed esperto di digitalizzazione, punto molto alla formazione a distanza, per tale motivo dal 2017 ho lavorato per la creazione del mio corso di formazione online per bartender, uscito nel Novembre 2019. “Mastermind of Bartending”. Un ottimo corso per integrare la formazione già in essere ! 

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