I dati emersi dalle ultime ricerche, indicano che in Italia aumenta il consumo fuori casa ma diminuisce quello del vino. Si beve meno insomma, ma forse a vantaggio della qualità.
In Italia consumiamo, al giorno, circa un bicchiere di vino a testa, che sarebbero 33,4 litri all’anno. Lo beviamo soprattutto durante i pasti a quanto pare, e soprattutto tra le mura domestiche. In casa stappiamo circa una bottiglia a settimana, mentre fuori casa (dove resistono wine-bar e ristoranti) il consumo scende a mezza bottiglia, soprattutto a cena e aperitivo.
Lo studio dell’Osservatorio del Vino Italiano ci dice che nell’ultimo decennio il consumo è calato del 3%, e la flessione è dovuta soprattutto ai consumatori regolari, che scendono a 1,3 milioni. Gli enoappassionati, che sono lo zoccolo duro dei consumi, sono il 42%, somma di chi beve tutti i giorni e di chi lo fa solo due o tre volte la settimana. Il 38% beve vino solo qualche volta ed il restante 20% non lo beve affatto. Ciò che accaduto va letto in maniera più ampia però. Da una parte va registrato l’aumento del mercato della birra, che oggi pesa per ben il 39% dei consumi di bevande alcoliche, con un aumento del 3% rispetto a una decina di anni fa.
Sembra poi che gli italiani abbiano sviluppato un’associazione mentale rispetto al vino, che viene legato alla tradizione, alle occasioni speciali ed alla convivialità. La birra, invece, sta per relax, convivialità e festa. Da non sottovalutare, poi, il fattore qualità, con molti italiani che stanno diventando consumatori più consapevoli (per non dire esperti) di vino, e che quindi ricercano l’eccellenza o la particolarità. Come a dire, “se bevo cerco di bere bene, altrimenti meglio una birra o niente”.