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Esportazioni di vino italiano: è boom di vendita all’estero

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Le esportazioni di vino italiano raggiungono un record storico con un aumento del 5,9% rispetto allo scorso anno. Vediamo quali sono i vini di maggior successo e quali sono i numeri dell’intero comparto.

Boom di esportazioni di vino italiano in tutto il mondo, con dei dati assolutamente positivi rispetto al 2017: + 5,9% di esportazioni, 1,3 milioni di occupati nel settore, ben 310.000 aziende agricole e 46.000 aziende vinificatrici per una superficie di 652.000 ettari.

L’analisi della Coldiretti parla anche di 6 miliardi annui di fatturato nel primo quadrimestre 2018 per le esportazioni di vino italiano. La nota recita testualmente: “Dalla vendemmia in Italia si attiva un motore economico che genera oltre 10,6 miliardi di fatturato dalla vendita del vino, realizzato più all’estero che in Italia, che offre opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone tra quelle impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale e quelle presenti in attività connesse e di servizio. ll tutto sostenuto da una struttura produttiva – spiega Coldiretti – che conta 310 mila aziende agricole e quasi 46 mila aziende vinificatrici su una superficie a vite di 652 mila ettari».

«Le esportazioni hanno un effetto traino di immagine per l’intero Made in Italy. Le vendite nel primo quadrimestre dell’anno hanno avuto un incremento in valore del 4,7% negli Usa che sono di gran lunga il principale cliente anche se preoccupano le nuove politiche protezionistiche del Presidente Usa Donald Trump. L’aumento è stato – continua la Coldiretti – del 4,9% in Germania al secondo posto mentre si registra un brusco calo del 5% nel Regno Unito che nonostante gli effetti della Brexit resta sul podio dei principali clienti».

Quali sono le preoccupazioni per le esportazioni di vino italiano?

La preoccupazione maggiore per le esportazioni di vino italiano sono ora gli accordi internazionali siglati, con molte Doc italiane a rimanere senza tutele. In Canada a rischio l’Amarone, il Recioto e il Ripasso della Valpolicella, il Friularo di Bagnoli, il Cannellino di Frascati, il Fiori d’arancio dei Colli Euganei, il Buttafuco e il Sangue di Giuda dell’Oltrepo’ Pavese, la Falanghina del Sannio, il Gutturnio e l’Ortrugo dei Colli Piacentini, la Tintillia del Molise, il Grechetto di Todi, il Vin Santo di Carmignano, le Doc Venezia, Roma, Valtenesi, Terredeiforti. In Giappone dall’Asti al Brunello di Montalcino, dal Franciacorta al Soave, dal Marsala al Lambrusco di Sorbara fino al Vino Nobile di Montepulciano.

In un periodo, poi, in cui il Prosecco è tra i vini più imitati e sul web si trovano kit per il vino liofilizzato con false etichette di produzione italiana. Insomma, le esportazioni di vino italiano vanno a gonfie vele, ma occhio a non abbassare la guardia!

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