Storie al bar è uno spazio dedicato a voi barman e baristi che da sempre lavorate dietro al bancone e a stretto contatto col cliente. Oggi vi presentiamo la storia di Giancarlo Raschi, che ci racconta gli anni della sua gavetta e l’inizio del percorso verso il successo.
Storie al bar nasce da un’idea di Peppino Manzi. Da molto tempo Peppino aveva in mente questo progetto per dar voce ai suoi ex giovani apprendisti barman del Cluny Piano American Bar e ai suoi ex allievi di scuola divenuti poi professionisti, poi aperto anche a tutti i barman, che potessero ricordare i primi anni della loro carriera delle vostre storie, delle vostre esperienze e lanciare un messaggio d’incoraggiamento ai giovani futuri barman.
Nella vita, serve sempre quel pizzico di fortuna ad incontrare le persone giuste al momento giusto. Mi chiamo Giancarlo Raschi e svolgo il mestiere del barman da quando conobbi il Maestro Peppino Manzi all’età di 19 anni. Sino allora, dopo la scuola alberghiera, avevo fatto il cameriere e il barista in qualche bar di S. Marino e Riviera romagnola, ma con scarso entusiasmo.
Lavorare al fianco di un professionista come Peppino in un locale di prestigio quale il Cluny American Piano bar di Milano Marittima, mi ha spronato ad approfondire le conoscenze sul mestiere del bartender e capire quale percorso seguire per raggiungere il successo.
Entrare in AIBES fu il mio primo step, cosi dal 1982 a tutt’oggi, faccio parte di questa prestigiosa associazione
Il MANUALE DEL BARMAN di Peppino Manzi, è stato un riferimento di tutti noi giovani barmen di allora. A quell’ epoca, non esistevano tanti testi specifici sui cocktail, internet non era ancora nato, e quel libro era per noi una Bibbia.
La scelta che feci immediatamente, fu quella di andare a imparare le lingue e le culture straniere. Allora esperienze a Londra, Davos, Losanna e Interlaken, dove imparai inglese, francese e tedesco.
Nel 1984 lavoro al fianco di un altro grande barman, Tony Micelotta al Grand Hotel du Lac et du Parc di Riva del Garda. Con lui affino e perfeziono il rapporto col cliente e l’organizzazione di un bar d’albergo.
Nel 1985 partecipo al IBA TRAINING CENTER in Portogallo, un’esperienza fantastica, dove i migliori giovani barmen Under. 28 di tutte le associazioni aderenti a IBA, si confrontavano in 2 settimane di formazione e concorsi. Venni eletto come BEST STUDENT e fu una immensa soddisfazione.
Questa vittoria mi diede accesso alla finale Mondiale del Martini Grand Prix, dove mi qualificai 3°. A Losanna nel 1985 iniziai al Beau Rivage Palace come barman e il Bar Manager Franco Savino mi iscrisse al SBU (SUISSE BARKEEPER UNION). Dopo tre anni circa a Losanna, faccio il salto e approdo come Chef de bar al Grand Hotel Victoria Jungfrau di Interlaken.
Poi la vita ti cambia i programmi e, a causa di una grave malattia di mio padre, rientro in Italia. Trovo lavoro come Capo barman al Grand Hotel di Cervia con Giorgio Rocchi e Terenzio Medri eletto poi, Presidente Nazionale AIS. All’età di 26 anni, mi capita una bella opportunità lavorativa.
A Riccione apre il Grand Hotel des Bains, dove svolgerò il ruolo di Capo barman durante 10 anni. Nel frattempo, partecipo a un corso di formazione per formatori organizzato dal Ecole Hotelliere de Lausanne, considerata la miglior scuola alberghiera al mondo per formare manager. Da quella esperienza, inizio a tenere corsi di barman nelle scuole alberghiere di Rimini, Riccione e Senigallia. Mentre lavoravo al Grand hotel Des Bains di Riccione, nel 1990 prendo in gestione il Bar del Centro sportivo di San Marino. Qui mi faccio l’esperienza nell’organizzazione del bar per grandi numeri. Gestire contemporaneamente tanti punti bar in eventi internazionali, tenendo tutto sotto controllo.
Nel 1992 assieme ad un collega barman AIBES e 2 Barmen SBU svizzeri, sono stato invitato alle Seychelles per fondare l’Associazione Barman Seychelles. Nel 1994, assieme a un gruppo di colleghi barmen, fondiamo l’UNIONE BARMEN SAN MARINO dove per 11 anni ho occupato la carica di presidente.
Dopo l’esperienza di Riccione, decido di mettermi in proprio e apro la Royal Catering San Marino, società che gestisce eventi e locali. Da allora, svolgo la mansione di Food & beverage manager. I tanti viaggi all’estero, dove mi recavo per lavoro e per vacanze, hanno arricchito ulteriormente le mie conoscenze professionali. Ho collaborato in qualità di consulente formatore con aziende importanti come Sirman, Fabbri 1905, Allied brands, Fugar.
Con queste aziende ho avuto la possibilità di girare il mondo, operando in paesi come Asia, (Tailandia, Myanmar, Cina, India), Russia, Stati Uniti d’America, Europa ed esportare il modello italiano di bartending e la filosofia nostra del bere miscelato. Ho avuto il piacere di servire teste coronate, personaggi dello sport, dello show businnes e dello spettacolo, politici ed aver annoverato Papa Wojtila tra i soci UBSM.
In inverno, mi sposo con Sandra, una ragazza portoghese che conobbi a Losanna nel 1985. Con lei, ho avuto due splendidi figli, Eleonora e Riccardo che ora hanno rispettivamente 31 e 28 anni.
Se dovessi dare un consiglio ai giovani che intraprendono questo mestiere direi: cercate dei bravi maestri e dei bei bar dove imparare, studiate tanto (merceologia, psicologia, marketing, contabilità, lingue straniere, letteratura ecc..) non prendetevi troppo sul serio, ma serietà assoluta sul lavoro, siate funny, siate affamati, fate esperienze di lavoro (anche quelle brutte aiutano a crescere) e ricordatevi sempre che al bar il Re è il cliente. Noi dobbiamo vendere momenti di piacere. Come si dice in Inghilterra: meet the right people at the right time.
Tra i miei cocktail preferiti, prediligo sicuramente l’Americano come aperitivo, Lo stinger come digestivo ed il Gin & tonic come long drink. Amo molto bere drink con una componente citrica, tipo sour o Caipirinha. Oggi vi presento uno dei miei cavalli di battaglia:
10 cl Succo di pompelmo
3 cl Campari Bitter
3 cl Vodka
1,5 cl Orzata Fabbri
2.5 cl Tonic water
Build over ice
Guarnire con rosa di pompelmo
Long drink glass
Gli articoli saranno pubblicati qui su bar.it
Per ogni articolo, appunto, troverete foto del barman aforisma e una sua ricetta “cavallo di battaglia”. Alla fine di questo percorso, raccoglieremo tutte queste esperienze in un volume: “Storie al Bar” e-book e cartaceo.
Se volete raccontare anche voi la vostra storia e la vostra carriera, potete inviare una mail a bar@bar.it indicando come oggetto Storie al bar. Ricordate di:
- Indicare nome e cognome, luogo di provenienza;
- Allegare il file con le domande a cui rispondere per realizzare l’articolo (POTETE SCARICARE IL FILE QUI)
- Scrivere l’aforisma che vi rappresenta
- Allegare una o più foto che vi rappresentano negli anni di lavoro
- ricetta e spiegazione di un vostro cocktail con relativa foto