Oggi vi presentiamo la storia di Angelo Tofalo. Ecco il suo racconto: “Avevo appena compiuto 18 anni. Frequentavo il 4 Liceo Scientifico. Da poco avevo iniziato a lavorare come cameriere nei weekend per cercare di non appesantire l’economia della mia famiglia e quindi, almeno per i miei sfizi, vedermela da me.
Storie al bar nasce da un’idea di Peppino Manzi. Da molto tempo Peppino aveva in mente questo progetto per dar voce ai suoi ex giovani apprendisti barman del Cluny Piano American Bar e ai suoi ex allievi di scuola divenuti poi professionisti, poi aperto anche a tutti i barman, che potessero ricordare i primi anni della loro carriera delle vostre storie, delle vostre esperienze e lanciare un messaggio d’incoraggiamento ai giovani futuri barman.
Iniziai a capire che stavo per badare a me stesso in qualche modo.
Iniziai dapprima come “raccoglitore di bicchieri” e pulitore di posacenere e tavoli in una discoteca vicino casa. Dodici ore in piedi tra frastuono, ragazzi vivaci, cubiste, artisti internazionali della musica House.
Mi sentivo grande, responsabile. In quel tempo conobbi Vincenzo Manzolillo, pochi anni più grande di me, ma professionista assoluto nell’ambito del Servizio in Sala.
Mi disse se avessi voluto fare un’esperienza per l’estate, andare in Riviera, Milano Marittima per tre mesi circa, vitto e alloggio.
Non ci pensai due volte. Partii salutando mia Madre alla stazione di Potenza, direzione Cervia.
Il Mare. Io che venivo dalla montagna lucana. Un montanaro terrone.
Ecco mi presentarono Peppino Manzi e Luisa. Mi fecero accomodare in quel locale che fu Il Cluny Piano Bar Restaurant e poi Antigua Blus Rhumeria. Mi accolsero con un piatto di cozze.
Da allora amai Peppino e Luisa, capii la caratura di una coppia affiatata che aveva dedicato la propria vita alla ristorazione, al bar, all’accoglienza.
Quel giorno la mia vita cambiò. Ho sempre pensato che entrai nella vita adulta a tutti gli effetti. Sapevo che il cameriere non sarebbe stato il mio mestiere, ma attraverso gli occhi di Luisa e le parole di Peppino ebbi l’impressione che quel mondo non mi avrebbe mai abbandonato. Peppino mi insegnò tutto, attraverso Andrea Poni , Stefano Federici e Vincenzo Manzolillo.
Imparai ad accogliere i clienti. Mi diedero il mio borsello e il taccuino per le comande. Si fidarono di me. Aumentai la mia autostima e vinsi la timidezza da ragazzo di montagna entrando a contatto con imprenditori lombardi e i loro figli, turisti stranieri sorridenti, bellissime ragazze assetate dopo una giornata al mare.
Collaborai con persone. Imparai a lavorare in equipe, Chef, addetti alla pulizia. Fu officina di vita. Mi temprai. Tornai a casa in Basilicata diverso, parlavo ai miei amici e compagni di Liceo solo di Peppino, del suo locale, dei Rhum, cocktails, crostacei alla catalana, come aprire una bottiglia di vino, della vita estiva romagnola. In una sola stagione ero maturato di 5 anni. Tornai per la Pasqua e la stagione estiva successiva. Fu l’ultimo anno dell’Antigua.
Peppino e Luisa hanno contribuito alla mia crescita come essere umano. Mi hanno insegnato la passione, l’amore che ci vuole nel fare le cose. La calma e l’intelligenza da tirar fuori nelle situazioni complicate. Peppino avrà un posto dedicato, un angolino del mio cuore. Per sempre.
Oggi continuo a “servire il pubblico” e non c’è giorno dove un flashback mi riconduce a quel tempo a quelle due estati.
Angelo Tofalo 36 anni Strumentista di Sala Operatoria Ortopedia Baggiovara, Modena.
Provo sempre un enorme piacere pensare ai miei Maestri ed inevitabilmente ai momenti trascorsi insieme ormai 10 anni fa. Sono diventato “grande” e tanti dei miei progetti di allora sono stati sostituti da altri.
Sono Infermiere a Modena e presto andrò a convivere con la mia ragazza, mi occupo si aiutare le persone nel loro momento peggiore e questo mi rende felice. Certo molto di ciò che desideravo allora è stato sostituito da un senso pragmatico della vita, ma spesso cerco di perseguire le mie passioni (la lettura, la musica) e di rimembrare i momenti emozionanti del mio trascorso.
Una pagina speciale sicuramente è dedicata a Pepino e Luisa, all’affetto che ho ricevuto e l’educazione alla vita che Lei mi ha insegnato.
Il drink che più apprezzavo ai tempi del mio servizio al bar. Personalmente in quegli anni della mia giovane età preferivo assaggiare prodotti poco alcolici
Pink Summer
È certamente la più indicata e apprezzata miscela analcolica adatta ad essere servita come drink aperitivo. Ingredienti:
5/10 succo di pompelmo
3/10 Sanbitter rosso o Bitter Campari
1/10 orzata
1/10 seltz
Procedimento: versare gli ingredienti nel bicchierone del turmix, o battere nel boston shaker, con ghiaccio (meno il seltz), frullare alcuni secondi, versare il tutto in un calice, anche il ghiaccio, spruzzare con il seltz, guarnire con ½ fetta di pompelmo e servire quando ancora è schiumoso.
La presenza del succo di pompelmo abbinata ad un amaro e l’anidride carbonica del seltz creano una miscela fresca e piacevole.
Questa rubrica vuole essere una sorta di contenitore delle vostre storie di vita ed anche delle vostre ricette più importanti. Di volta in volta daremo spazio ad un barman che racconterà la propria storia umana e professionale e che ci dirà, con un aforisma, il suo modo di vedere questa straordinaria professione.
Gli articoli saranno pubblicati qui su bar.it
Se volete raccontare anche voi la vostra storia e la vostra carriera, potete inviare una mail a bar@bar.it indicando come oggetto Storie al bar. Ricordate di:
Indicare nome e cognome, luogo di provenienza;
Allegare il file con le domande a cui rispondere per realizzare l’articolo (POTETE SCARICARE IL FILE QUI)
Scrivere l’aforisma che vi rappresenta
Allegare una o più foto che vi rappresentano negli anni di lavoro
ricetta e spiegazione di un vostro cocktail con relativa foto