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Il prosecco rosé italiano venduto anche all’estero

prosecco rosé

Forse non tutti sanno che dallo scorso ottobre il prosecco rosé italiano può essere venduto anche all’estero, grazie alla modifica del disciplinare del Prosecco DOC pubblicata in Gazzetta ufficiale. Una grande occasione dunque per l’Italia sui mercati esteri.

Il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti, ha commentato così la possibilità per l’Italia di vendere all’estero il prosecco rosé: “La pubblicazione in Gazzetta ufficiale dell’Ue, di approvazione della nuova tipologia ‘Prosecco spumante rosé’ sarà determinante per la conquista della leadership italiana nella tipologia. Il Prosecco rosé si presenta ai nastri di partenza forte di un brand globale in grande crescita sul segmento popular premium. La prospettiva è che possa rappresentare il futuro driver mondiale della tipologia ‘sparkling rosé’, che è attesa a una produzione mondiale nel 2021 di 160 milioni di bottiglie. Per questo non possiamo che apprezzare e condividere la scelta del Consorzio Prosecco e dei produttori della Doc italiana più esportata al mondo”.

Il prosecco rosé è di fatto una nuova tipologia di vino italiano che entra nel mercato dei vini, uno dei settori trainanti per il nostro export. Secondo l’Osservatorio Uiv, il prosecco rosé unisce in un unico prodotto la potenzialità di altri due fenomeni: lo sparkling (dal 2002 passato a vendita da 2 a 3 miliardi di bottiglie nel mondo) e i vini rosati che incrementano di 600 milioni di bottiglie il loro consumo nel mondo. Pensate che il Veneto rappresentava, prima del prosecco rosè, il 78% della produzione di spumanti rosati. A seguire poi il Franciacorta rosato e il Trento Doc rosato

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