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Il venerdì nero si tinge di verde con Cortilia: arriva il menù sostenibile

Cortilia

Tra pochi giorni, negozi e siti online saranno presi d’assalto da chi, alla ricerca di offerte allettanti e convenienti, ha un unico scopo: riempire il proprio carrello fisico o digitale fino all’orlo, approfittando dei grandi sconti del Black Friday!

Divenuta ormai una delle giornate più attese dell’anno per concludere “grandi affari”, in realtà questa ricorrenza è sempre più una giornata nera – di nome e di fatto – per l’ambiente.
Basti pensare che solo nel 2022 in Europa nella settimana del Black Friday sono state prodotte 1,2 milioni di tonnellate di CO2 per il trasporto di merci, secondo quanto rilevato dalla fondazione europea per il trasporto e l’ambiente, la Transport & Environment’s (T&E). E se la produzione di cibo, come riporta uno studio della FAO, in generale genera più di un terzo delle emissioni globali di gas serra, l’ipotesi di un nuovo pericoloso picco di questo dato in occasione del Black Friday non può lasciare indifferenti.

Questo quadro poco incoraggiante però può, anzi deve, ispirare il cambiamento, a partire dalle proprie abitudini di acquisto e di consumo, anche alimentari!  Ed è in questo contesto che scende in campo Cortilia – leader nella spesa online di qualità – con un’idea smart per trasformare il venerdì nero in un’occasione per ridurre il proprio impatto ambientale tra le mura domestiche, servendosi dei prodotti della terra sempre nel massimo rispetto dei tempi e dei cicli della natura

Sì, perché anche gli alimenti che scegliamo di consumare hanno una forte eco-impronta che dipende da vari fattori, tra cui il metodo di produzione, il trasporto, il tipo di coltivazione o allevamento, e la località geografica. Tanti elementi che nella fretta quotidiana possono passare spesso in secondo piano.

È per questo che Cortilia ha pensato ad un menù sostenibile pensato appositamente per ridurre senza sforzi il proprio impatto ambientale quando si fa la spesa, e non solo in occasione del Black Friday! Basterà armarsi di pentole, cucchiai e pochi ingredienti accuratamente scelti per creare piatti gustosi, salutari e sostenibili.

L’ANTIPASTO – Chi ben inizia è a metà dell’opera

Immancabile sulle tavole italiane, l’antipasto è la portata che apre le danze di pranzi e cene. Con la sua sinfonia di sapori, l’entrée è un vero e proprio preludio al pasto principale e uno dei suoi protagonisti principali è molto spesso il formaggio, accompagnato da salse, miele, marmellate o in abbinamento a salumi scelti locali. Per quanto buoni possano essere, però, i formaggi rientrano nella top 3 degli alimenti con il maggior impatto ambientale: si parla di ben 10,8 kg di CO2 prodotti per 100 grammi di proteine[1]. Un bilancio piuttosto negativo per quello che dovrebbe essere un piatto semplice volto a preparare il palato al banchetto. Perché dunque non pensare a delle alternative più sostenibili e altrettanto gustose per suscitare l’entusiasmo dei commensali?

Un’alternativa altrettanto sfiziosa? L’uovo! Un alimento ricco di sali minerali e antiossidanti che immette nell’ambiente 6 kg in meno di Co2[2] rispetto ai prodotti caseari e che permette di migliorare le funzioni celebrali e sostenere la forza fisica. Un’esplosione di salute in formato mini che però richiede attenzione: fondamentale è prediligere uova biologiche e da allevamento all’aperto che garantiscono metodi di produzione certificati e nel rispetto degli animali e dell’ambiente. A corto di idee su un ottimo antipasto a base di uova? Una frittatina con gambi di puntarelle di stagione e origano potrebbe essere la soluzione! Un piatto veloce da realizzare, delicato e perfetto per dare il via ad un menù in pieno stile Green Friday!

IL PRIMO – Al di là delle convenzioni

 Poche sono le certezze nella vita e l’amore che gli italiani hanno per la pasta è una di queste: in media il suo consumo si aggira attorno ai 23 kg pro capite in un anno[3].

Anche se si tratta di una quantità molto inferiore rispetto a quella generata dalle carni rosse e dai latticini, pasta e soprattutto riso hanno una loro incidenza ambientale. Parliamo per la precisione di un quantitativo che contribuisce alle emissioni annuali di gas serra che oscilla tra i 25 e i 43 kg4. Per questo, sarebbe consigliabile cercare di variare più spesso la fonte di carboidrati non solo per la propria dieta, ma anche per l’ambiente e una via più sostenibile potrebbe essere quella di scegliere le patate. Quindi, perché non preparare dei buonissimi gnocchi in casa o optare per quelli tra le infinite proposte pronte di Cortilia?  E con l’inverno in arrivo, saranno ancor più buoni accompagnati da un ragù di lenticchie, arricchito dalle foglie di puntarelle rimaste dall’antipasto!

IL SECONDO – Secondo tempo sensazionale e green

Non ci sono più dubbi, la carne rossa e il pesce sono gli alimenti più inquinanti per il pianeta. In vetta si trova la carne di manzo, che, secondo i dati di Obc Transeuropea, rilascia 59,6 kg di CO2, 9 volte di più persino della carne di maiale.

Fortunatamente trovare dei prodotti sostitutivi per la preparazione di un secondo nutriente e gustoso, oggi, è un gioco da ragazzi.
Da una parte ci sono le infinite alternative vegane, che stando ai dati del recente studio di Impossible Foods e Beyond Meats, emettono il 93% in meno di gas serra, consumano mediamente il 98% in meno di suolo e il 77% in meno di acqua rispetto ai prodotti animali.
Per chi invece, non riesce proprio a fare a meno della carne, l’invito è di prediligere quella bianca (pollo e tacchino), che rilascia un quantitativo di CO2 10 volte inferiore rispetto alla bovina.
Largo dunque a burger vegetali, falafel di ceci o squisiti involtini di verza con macinato di pollo rurale, una combo perfetta per un secondo nutriente e sano a prova di Green Friday!

IL DESSERT – Dulcis in fundo

Ogni pasto che si rispetti non può che concludersi con un dolce. Ma per gli amanti dei pasticcini e i choco lover, purtroppo, c’è una brutta notizia. Secondo una ricerca promossa dall’Università del Michigan, un chilogrammo di cioccolato richiede circa 10 mila litri di acqua per essere prodotto ed è la causa di un rilascio di CO2 che va dai 2,9 ai 4,2 kg. Non dimentichiamoci, poi, che la coltivazione del cacao è spesso associata a fenomeni come quello del disboscamento: nel continente africano, il 45% della deforestazione è causata da queste piantagioni[4].
Alla luce di questo, è bene pensare attentamente a quale alternativa sostenibile portare in tavola. In questo la natura viene sempre in aiuto con i suoi prodotti di stagione. Un esempio? Fino a dicembre sarà possibile deliziarsi con i cachi, delle vere bombe di dolcezza. Questo frutto, che può rapidamente diventare troppo morbido, è un alleato perfetto in cucina! Per evitare di buttarlo, infatti, è possibile sfruttare la sua polpa per realizzare una torta sofficissima, naturalmente zuccherata grazie al saccarosio contenuto nell’alimento. E per i buon gustai amanti del contrasto, basterà aggiungere un po’ di croccantezza all’impasto sminuzzando arachidi e nocciole BIO, fonte di proteine, amminoacidi e acido folico che influenzano positivamente l’umore aumentando i livelli di seratonina. Un vero toccasana per chiudere questo menù sostenibile con il sorriso (anche del pianeta!).

[1] Fonte BBC

[2] Fonte BBC

[3] Fonte il Sole24Ore

4  Fonte Ohga.it

[4] Fonte Trase Earth

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