Come cambia l’interior design oggi? Un cliente profondamente cambiato da nuovi stili di lavoro e di vita che richiede spazi dell’ospitalità vari, aggiornati, in una dialettica tra cliente fornitore e utente finale fluida e in costante movimento. Ecco tre designer che raccontano all’Osservatorio HostMilano le tendenze in atto.
“Il tempo che si spende nei locali è diventato molto variabile – dice Mario Abruzzese di Kick.office – . Ci si siede per un caffè e si rimane fino all’aperitivo. Si entra per comprare un libro e si esce dopo cena. Ed è il cliente a decidere come modulare la propria esperienza all’interno di questi luoghi”. La realizzazione di spazi accoglienti e confortevoli è dunque un elemento fondamentale per “far funzionare” l’esperienza all’interno di un locale. “L’uso di materie prime naturali, di tecniche e materiali tradizionali reinterpretati o ricontestualizzati, la progettazione di spazi in cui sentirsi al sicuro e coccolati sono componenti oggi ricorrenti – continua Abruzzese -. La cura nell’interior design è diventata fondamentale quanto il menù e il servizio. Questo perché non frequentiamo più dei posti solo per consumare ma per vivere esperienze immersive, in cui colori, suoni, sapori e odori siano parte integrante del viaggio”. Tra le tendenze più innovative e interessanti Abruzzese cita il connubio tra l’estrema caratterizzazione del luogo e l’eterogeneità degli spazi interni. Luoghi riconoscibili e unici che ospitano al proprio interno differenti scenari, per offrire esperienze sempre nuove anche alla clientela abituale.
“L’ospitalità è in continua evoluzione e viaggia alla velocità sempre più incalzante delle abitudini della società contemporanea – ragiona Ergian Alberg di Aquilialberg Architects -. La rete di rapporti si estende all’intero pianeta ed è sempre più interconnessa; la rapidità dell’evoluzione degli stili di vita, determinata dalle innovazioni tecnologiche e dalla loro interazione con i fattori evolutivi sociali, culturali ed economici, è di un’ampiezza senza precedenti”. In questi quadro gli spazi dell’accoglienza tendono a diventare sempre più coinvolgenti e stimolanti. “L’esperienza deve essere unica e il progetto architettonico che la caratterizza deve rivelare una storia, un racconto che si srotoli attraverso scelte architettoniche uniche, scenografiche ed emozionali. L’innovazione tecnologica è un elemento chiave per colpire e impressionare l’esperienza dell’utente finale”. Nascono locali ibridi, mutevoli, multitasking, contaminati che abbracciano insieme al ristoro il retail, gli spazi di co-working o i negozi tematici. I fruitori sono inoltre sempre più sensibili alle tematiche ambientali. “Le nuove strategie spaziano dalla riduzione di plastiche all’utilizzo di materiali bio-degradabili all’interno di progetti sempre più eco-sostenibili, dove le risorse vengano riciclate e rigenerate”.
“La progettazione dei locali deve tenere conto che gli ambienti devono essere sempre più flessibili e di tendenza – spiega Giuseppe Albera di Ama Albera Monti & Associati -; gli spazi con diverse tipologie di “setting” sono vincenti perché danno la possibilità di vivere l’esperienza sia da soli che in compagnia, dando alle persone la possibilità di risparmiare tempo e mangiare velocemente qualora lo desiderassero. Per questo riscuotono successo i ristoranti con bar, che offrono una cucina ricercata in ambienti spesso molto curati e dal design “colto”, in modo che chi viaggia da solo possa vivere un’esperienza ugualmente emozionante”. Guardando al futuro dell’interior design “credo che si vedrà l’apertura al pubblico di spazi di ristorazione da parte di grandi aziende che sempre più spesso abbandonano il concetto di area break d’ufficio a favore di locali e ristoranti a marchio aziendale. Ci è già capitato di progettare all’interno degli uffici di multinazionali, ristoranti e lounge bar per accogliere i clienti; questi ambienti al momento parzialmente pubblici diventeranno nel futuro luoghi aperti alla città”.