Una volta c’era la nonnina che in cucina, vicino al camino, mentre il gatto le faceva le fusa, armata di ferri e gomitoli di lana colorati, sferruzzava per regalare una morbida sciarpa alla nipotina, o un caldo paio di scarpette di lana per il bimbo della vicina…
Ora però il tricottare è di tendenza e a lavorare a maglia troviamo l’attrice Urna Thurman che sferruzza volentieri a Central Park, o Russell Crowe che usa questo passatempo come antidoto alla sua proverbiale irascibilità.
E’ stato provato infatti che il lavorare a maglia, combatte lo stress; è un’attività che permette di staccare dalla frenesia quotidiana, un momento di pausa in cui allontaniamo problemi e pensieri, dice Leonardo Milani, direttore dell’istituto di psicologia del benessere di Ferrara.
Lavorare a maglia è un hobby benefico come lo yoga, e se lo si fa in gruppo è perfetto per socializzare, vincere la timidezza, lasciarsi andare a confidenze e chiacchiere, insomma, oltre che alla mente fa bene anche al cuore.
Nasce così il Knit-Bar e come quasi tutte le tendenze, arriva da New York, un ambiente delizioso con gomitoli e ferri alle pareti, frequentato da donne e uomini che tra un cappuccino e l’altro, fanno lezione e si scambiano consigli.
La proprietaria del pub è l’italoamericana Miriam Maltagliati, che dedica addirittura una sera alla settimana ( il venerdì ) proprio agli uomini!!
Mi è sempre piaciuto lavorare all’uncinetto, ho anche realizzato molti centrini e coperte di cotone, con i ferri però…più di sciarpe non sono mai riuscita ad ottenere, ma ora che anche in Italia sta arrivando questa moda anche nei bar, potrei chiedere consiglio a qualche cliente…certamente mi fa un certo effetto chiedere ad un omone come si scala per fare il giro manica, ma la moda è moda…e allora largo ai maschietti che se vogliono, sanno fare i ” maglioni ” meglio di noi!!