Valentina Crucil è una ragazza che ha trasformato la sua passione per la mixology in un lavoro. Così è nato il progetto La Ragazza che Beve, che si compone di un sito e di un’app in cui trovare i migliori cocktail bar d’Italia. L’abbiamo intervistata per conoscerla più da vicino e per scoprire i segreti de La Ragazza che Beve.
Come e quando è iniziata la tua passione per i cocktail e per la miscelazione?
Nel 2017, agli esordi, pensai di applicare le competenze in Marketing e Digital Marketing, acquisite all’università IULM di Milano, in questo settore in via di espansione e molto giovane, in cui mancavano dei punti di riferimento per la clientela. Da piccola, e spesso ancora oggi, i miei genitori mi facevano fare il tour delle osterie e delle trattorie dell’Emilia-Romagna, la mia regione d’origine. Da quel momento in poi ho appreso la passione e la voglia di rimanere nel settore enogastronomico, applicandola però in un mercato più nuovo e frizzante, ovvero quello della miscelazione e dei cocktail bar, che possiamo definire nell’ampiezza del termine “Bar Industry”, dove navigano sia i bar d’Italia che le aziende di spirits, analcolici o prodotti inerenti al settore di riferimento.
Parlaci un po’ del tuo progetto La Ragazza che Beve. Qual è l’obiettivo e su quali canali ti muovi maggiormente?
L’obiettivo de La Ragazza che Beve è sempre stato quello di creare un ponte, un collegamento tra mondo del produttore, ovvero gli addetti ai lavori come barman, titolari dei bar, proprietari di distillerie, il mondo horeca insomma, ed il mondo del consumatore, vale a dire gli appassionati bevitori ma anche chi si cimenta per la prima volta con la tematica “cocktail e spirits”.
I tecnicismi degli addetti ai lavori devono essere tradotti con una comunicazione più snella e più accattivante per il pubblico finale ed al tempo stesso i gusti, le scelte, le mode e le tendenze della clientela devono essere interpretate da chi sta vicino al pubblico e riportati a chi lavora nel settore. Per tradurre questo importante e corposo obiettivo dedico molto tempo a scrivere numerosi articoli, presenti sul mio sito www.laragazzachebeve.it, e pubblicando e creando contenuti diversificati sui social. In più, da giugno 2020, ho aggiunto una ulteriore strumentazione al fine di perseguire sempre questo mio obiettivo: l’app mobile La Ragazza che Beve.
Parlaci anche della tua app. Come funziona e quali informazioni è possibile trovarci
Per i bar invece, oltre ad ottenere maggior visibilità su tutto il territorio italiano per il proprio locale con la possibilità di incrementare la clientela, si possono ricevere comodamente senza fee le prenotazioni al bar dei clienti.
Molte altre sono le features che si trovano in app, sia per i clienti che per i bar: ma se svelassi tutto non rimarrebbe il mistero! Per scoprirle basta scaricare l’app da Google Play o App Store sul proprio telefono.
Con quali criteri scegli i cocktail bar che entrano nella tua rete?
Su cosa dovrebbe puntare oggi, a tuo avviso, un cocktail bar di successo?
La qualità sta sempre alla base di un eccellente successo. La qualità non risiede solo nell’offerta commerciale e nelle materie prime usate, ma per qualità si intende anche qualità del servizio che tiene conto di: ospitalità, pazienza, precisione, cura dei dettagli, immagine offline e online, rispetto e trasmissione dei propri valori ed della propria identità. Molti locali a livello medio-alto hanno già questi elementi che li valorizzano e che vengono sicuramente riconosciuti dai clienti, ma forse ad alcuni mancano il coraggio di rivalutare le proprie scelte e di perseguire una strada di cambiamento quando la clientela è insoddisfatta perché ha cambiato i gusti. Ed ecco che si può così introdurre il concetto di fidelizzazione: se i clienti li tratti bene solo una volta ma non riesci a trattenerli, allora li perderai ed avrai un problema oppure dovrai puntare ad avere una clientela sempre nuova e mai fidelizzata (clienti che ritornano dopo la prima volta).
Quali caratteristiche deve avere un barman al giorno d’oggi?
Un barman dovrebbe a mio avviso possedere oltre che la tecnica e l’estro artistico, fattori che già molti hanno, anche la cura della clientela mirando a coltivarla e farsela amica, con un servizio ed un’esperienza al bar che ogni volta non deluderà e sarà sempre da 5 stelle, o 4!. Non è affatto facile, anche perché il lavoro del bartender è molto stressante.. Però sicuramente questo è l’obiettivo di tanti barman ogni giorno si danno da fare per essere apprezzati dai loro clienti.
Quali sono i cocktail che ami di più e perché?
Ho diversi “amanti” che litigano tutti insieme! Passo da un Whiskey Sour ad un Clover Club, o da un Old Fashioned (chi non lo ama?) ad un Don’s Special Daiquiri o in alternativa Cobra’s Fang. La cultura Tiki mi affascina molto, sia per i gusti deliziosi ed originali, sia per la storia e l’origine di questa miscelazione.
Per le scelte dei drink più classici vado a periodi, sia per stagione sia per umore.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Come si svilupperà La Ragazza che Beve?
Per ora mi sono dedicata tantissimo alla consulenza, soprattutto poiché le aziende del settore hanno aumentato la domanda. Ho infatti ampliato il team e l’offerta dei servizi.
Aspetto la riapertura dei bar per vedere quale sarà lo scenario che si prospetterà e come potrò operare nuovamente nel mercato, visto che da marzo 2020 le attività di tour nei cocktail bar sono state sospese.. L’app è sempre rimasta attiva, probabilmente aiuterà i gestori ad avere di nuovo le visite al bar, sperando anche nelle riattivazioni dei flussi turistici. Mando un grande in bocca al lupo a tutto il settore della Bar Industry!