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Le birre speciali italiane conquistano l’Italia e la Gran Bretagna!

birre artigianali italiane

Come sta il mercato della birra in Italia? E soprattutto, come sta il mercato delle birre artigianali? Sembra proprio che i consumi triplichino, e che la birra italiana sia una delle più amate all’estero.

Sono dati interessanti, non solo per gli addetti ai lavori, quelli presentati da Silvio Menghini, dell’Università di Firenze, per l’Osservatorio delle birre artigianali. Il consumo di birre speciali nella GDO passa dai 10.771.000 euro del 2014 ai 32.632.000 del 2017. Le imprese del settore passano dalle 650 del 2015 alle 1.058 del 2017, con un incremento del 63%. Gli addetti aumentano dai 7.894 del 2015 ai 9.284 del 2017, con un +18%. Quali sono le sfide del settore? “Crescere in formazione, ma anche in comunicazione”, sottolinea Menghini nel corso di Beer Attraction, “ormai non è sufficiente produrre una birra di alta qualità, occorre saperla vendere e promuovere adeguatamente”.

Il mercato della birra non riscontra però numeri positivi solo all’interno del nostro Paese. Molto è stato fatto anche per aumentare le vendite di birra italiana all’estero, con risultati ottimi, a quanto pare, soprattutto in Gran Bretagna. Si spiega in quest’ottica la nuova partnership con ICE – Italian Trade & Investment Agency, presente anche con convegno dedicato all’analisi del mercato birrario britannico e alle opportunità di crescita dell’export italiano, grazie a un’analisi realizzata da Antonietta Kelly di ICE UK. Secondo il report l’Italia è il quarto Paese esportatore di birra in Gran Bretagna, dopo Irlanda, Messico e Olanda. Un mercato che ha visto crescere costantemente negli ultimi 4 anni la richiesta di birra di qualità da parte dei consumatori. Sempre più orientati verso produttori artigianali e in particolare alla ricerca di birre lager premium o d’importazione.

Dati e analisi confermati anche dall’esperienza di piccoli produttori italiani, entrambi esportatori in UK, come il Birrificio Italiano e Brewfist. Quest’ultimo commercializza con successo le sue etichette a Londra, Leeds, Manchester. “Le nostre birre sono richieste in ristoranti di qualità e anche in pub, dove siamo presenti anche alla spina. Le preferite sono le lager ma ormai il 25% della nostra produzione, attorno ai 7.500 ettolitri, è destinata all’estero. Oltre al Regno Unito, vendiamo In USA, Australia, Russia e Spagna”, ha spiegato Roberto Mazza, responsabile commerciale estero di Brewfist.

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