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Librerie e bar: un connubio spesso vincente!

librerie e bar

L’unione tra librerie e bar è una delle mode di maggior successo in giro per il mondo. Metto un bar in libreria: un’idea non nuova, ma che funziona e anzi accoglie nuovi adepti. Il segreto di tanto successo? Forse sta proprio in quel senso di comunità e appartenenza che si crea da sempre nelle due realtà. Perché il bar del futuro dovrà sapere cambiare pelle e fornire un’esperienza diversificata.

Librerie e bar dunque come connubio vincente. E food, libri e caffè consentono infinite possibilità di spaziare grazie a incontri con autori (ma anche con produttori e artigiani), aperitivi o cene a tema. Qualsiasi evento può avere una doppia valenza e il lato food si integra perfettamente con quello del racconto. Le possibilità sono infinite e coinvolgono il lettore che, per definizione, copre un’ampia gamma di interessi e passioni.
 
Non a caso anche le librerie più belle e storiche si sono attrezzate con angoli caffetteria. Un esempio è il Maastricht Boekhandel Dominicanen, una libreria di Maastricht ricavata nella più antica chiesa gotica del Benelux, sconsacrata dai tempi di Napoleone, dove i libri sono sistemati nelle navate tra affreschi medievali e volute in pietra, mentre nell’abside ci si rilassa nella caffetteria, gestita da uno storico torrefattore cittadino, Blanche Dael. “La nostra sfida? – spiega il proprietario Ton Harnes -. Far diventare le persone che vengono per ammirare una delle librerie più belle del mondo clienti abituali”.

Ha aperto una caffetteria al suo interno anche la parigina Shakespeare & Company, con le sue migliaia di libri inglesi usati e quelle deliziose, minuscole sale a matrioska cui si accede da scricchiolanti scale di legno e passando sotto archi di libri antichi. Ed El Ateneo Grand Splendid, la più spettacolare, a Buenos Aires, ricavata in un teatro del 1919 dai soffitti affrescati, espone i suoi libri tra platea e palchi mentre nell’ex palcoscenico è stato ricavato un bar.
 
Nel connubio tra librerie e bar, anche librerie meno paludate, vecchie e nuove, stanno scommettendo sul matrimonio tra cibo e libri. Come Kramerbooks, un’antesignana aperta nel 1976 a Washington DC già con un’offerta culinaria. Oggi ha un menu completo di caffetteria e cocktail e varie opzioni vegetariane e a chilometro zero. Perché l’offerta enogastronomica, come la scelta dei titoli da proporre, deve essere attentamente selezionata. E raccontata.

Tra le aperture recenti The Wild Detectives a Dallas serve di giorno snack e caffetteria e dopo le sei cocktail e alcolici. Se un libro non è immediatamente disponibile lo si può ordinare e al cliente che torna a ritirarlo viene offerto un drink. Dal Bronx a Portland insomma anche nella terra dell’asso pigliatutto Amazon – che dalla vendita dei libri è partito – aprono nuove librerie indipendenti con bar/bistrò. Forse le fosche previsioni di chi le aveva date per spacciate con l’avvento dell’e-commerce sono state affrettate. La carta alla fine resiste, ma se si aggiunge un buon caffè e un pasto gustoso la ricetta funziona anche meglio.

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