Recentemente, Massimo Malizia ha vinto il Grappa Challenge Nonino, un contest tra alcuni dei migliori barman. Massimo è uno storico amico di bar.it, e per questa occasione abbiamo deciso di intervistarlo. Ci ha raccontato del suo lavoro e del suo amore per il mestiere.
Massimo Malizia, hai da pochi giorni vinto il Grappa Challenge Nonino. Quando e perché hai deciso di partecipare al concorso?
Ero indeciso se partecipare al concorso online della grappa Nonino perché non è nel nostro DNA di Barman svolgere una manifestazione senza pubblico. Poi ho deciso perché la terra del FRIULI mi ricorda un anno di militare, e penso anche abbia dato l’esempio di resilienza a tutti noi italiani (la tragedia del Vajont, il terremoto del 1976). Nelle sciagure sono riusciti a risollevarsi, sono un popolo forte come la loro grappa che nel tempo è sempre migliorata.
Parlaci un po’ di questa esperienza. Come è nato il concorso? Che obiettivi aveva?
Il concorso è nato sempre per gioco grazie a delle idee di alcuni colleghi della sezione AIBESFVG in collaborazione con la cantina NONINO per far conoscere la grappa come distillato non inferiore ad altri distillati(GIN, RUM, VODKA, TEQUILA, MEZCALE). La grappa a mio avviso è un distillato che può essere miscelato come pre e after dinner, come long drink ecc…
Qual è il cocktail che hai presentato al Challenge? Come mai hai scelto questo drink?
Il mio cocktail non ha una storia particolare, come invece ho sentito e visto dai video degli altri concorrenti (veramente tutti bravi). Il mio è nato aprendo il mobile dove ho i miei liquori, quello che avevo l’ho trasformato, il suo nome è OLD PASSION.
Quando hai iniziato ad avere la passione per questa professione?
Quando da adolescente era in voga a San Benedetto del Tronto un famoso locale, il Claridge. Spesso i titolari dove lavoravo mi ci portavano, ma non avendo l’età per bere alcolici mi rifilavano il famoso latte e menta. Ma ero affascinato dal lavoro e preso dai movimenti e professionalità dei Barman. Da lì mi iscrissi alla scuola alberghiera.
Ho fatto 5 anni di alberghiera e nel frattempo feci esperienza in alberghi di montagna e al mare. Finita la scuola non ero soddisfatto e chi intraprende questo nobile lavoro deve x forza andare a fare esperienza fuori, all’estero. Così mi feci Svizzera, Germania e mi imbarcai su navi passeggeri. Personalmente non ho un Maestro come guida ma ho CENTINAIA di MAESTRI che ho incontrato in questi 42 anni di esperienza. Sono e sarò sempre grato a loro.
Quali sono secondo te le caratteristiche che un vero barman deve avere?
Io penso che un bravo Maestro o BARMAN deve saper seguire, deve saper infondere gioia e passione, deve dare tutto il suo sapere al suo alunno.
Quali sono i tuoi ingredienti preferiti? Quali drink ami realizzare maggiormente e perché?
Non ho un drink che preferisco realizzare, amo realizzare tutti i drink che mi vengono proposti, dall’ aperitivo classico o fantasia idem x il dopo cena. Gli ingredienti che a me piacciono sono i classici distillati, vermouth, bitter, sono particolarmente attratto dal MEZCAL x la sua lavorazione e il bouquet che lascia al naso e bocca.
Un tuo pensiero sul mestiere di barman.
Il mio scopo è di far conoscer e questo mestiere a più persone possibili non solo nel suo aspetto pratico e classico, ma anche culturale, storico, personale. Pensate solo a quanti eventi storici sono stati studiate in un bar, o quanti film si sono ispirati al barman o a drink che sono diventati mondiali. Il BAR racchiude un MONDO. Il segreto per apprendere rimanete sempre apprendisti.
Qui sotto il video che ha raggiunto sulla pagina dell’Aibesfvg quasi 18.000 visualizzazioni e ben oltre i 1000 mi piace provenienti da tutti e 5 i continenti!
Un ringraziamento speciale va al Caffè Florian di San Benedetto del Tronto (AP) ed in particolare ai titolari Massimo Paoletti e Michele Capillo e ai colleghi con cui collaboro ogni giorno: Anito Iezzi, Loris Merlonghi, Salvatore Capillo, Alina Ajudeanu e Guerrino Ficcadenti.
È il distillato più antico e tradizionale del Nord Italia; si ottiene distillando la parte solida dell’uva: la vinaccia. 1 Dicembre 1973 Benito e Giannola Nonino, nel rispetto della tradizione, rivoluzionano il sistema di produrre e presentare la Grappa in Italia e nel mondo. Creano la Grappa di singolo vitigno, il Monovitigno® Nonino, distillando separatamente le vinacce dell’uva Picolit. Il successo è tale da indurre i distillatori italiani e stranieri a seguire il modello Nonino.
I distillati Nonino in fantastici cocktail per la felicità del palato e dello spirito. Proposti da mixologist internazionali in ogni angolo del pianeta. I cocktail e gli Aperitivi Nonino: da degustare in compagnia per festeggiare un anniversario, per rilassarsi dopo un’intensa giornata di lavoro o prima di lanciarsi in una dichiarazione d’amore, mentre ascoltate la vostra musica preferita o come inizio perfetto per una serata romantica!
Bevi responsabilmente.