Buongiorno cari lettori, come detto nel mio articolo precedente, vi racconterò le storie di Barman, Barlady o semplicemente di persone che lavorano in questo fantastico mondo ovvero quello del Bar. Lo farò in un modo molto singolare, con un pizzico di fantasia per quel che riguarda l’ immaginazione della location da cui le
persone si raccontano a me o da cui io vi racconterò ciò che leggerete. Bene…iniziamo.
Siamo nel mio locale chiamato “Salon de Val” un semplice ma elegante bar sito nel centro storico di una splendida cittadina di cui per il momento non vi svelerò ancora il nome; l’ interno del Salon è costituito da colori caldi ed accoglienti, sedie e tavolini in legno, lampadari ed arredamento in stile Belle Epoque e, al fondo della sala vi è un tavolo con due bicchieri: il primo, corrisponde ad un drink chiamato Americano ed è per la mia ospite: la gentilissima, competente e fantastica Ilaria Bello, mentre il secondo è un Martini Bianco con ghiaccio (senza trancio di frutta) appartenente a me Valentino, titolare del “Salon de Val”.
Ilaria Bello, è una giovane donna, mamma nonché al tempo stesso affermata Barlady ed oggi è venuta a farmi visita all’interno del mio “Salon de Val” per raccontarsi in un’ intervista a 360°. Nasce il 24/12/1981 ad Albano Laziale ed attualmente vive a Pomezia, il resto scopriamolo insieme…
Ciao Ilaria, come inizi la tua carriera nel mondo del bar?
Ciao, in realtà arrivo da una famiglia che lavorava già nell’ ambito dell’ ospitalità; mio padre aveva un locale (tipo una sorta di ristorante trattoria). Io ho iniziato a lavorare in questo settore nel 2005 circa, in uno stabilimento balneare come responsabile Bar dove mi occupavo di caffetteria e del servizio diurno. Dopo un po’ di tempo, sono passata a gestire un altro stabilimento balneare (sempre inerente alla parte bar) e qui si è creata l’ esigenza di lavorare anche dalla fascia dell’aperitivo fino alla notte. Ho così iniziato a frequentare dei corsi professionali inerenti alle mie esigenze lavorative di quel momento ed è iniziata così la mia carriera.
Qual è la fascia lavorativa che preferisci?
In realtà sono aspetti diversi ma dello stesso tipo di lavoro, cambia solo la preparazione finale; dovessi esprimere una mia preferenza ti posso dire che la parte dell’ aperitivo e della fascia serale è la più divertente.
Cosa mi racconti della tua esperienza ai Bar Awards 2020?
In realtà, la prima volta è stata nel 2018, ed in quel caso arrivai tra I primi dieci finalisti, all’ epoca ero ancora sconosciuta nel mondo del bar ma fu comunque un successo perché I candidati erano tanti. Nel 2020 invece, sono arrivata quarta e, ad essere sincera, non mi ero candidata io personalmente ma fui presentata da persone dell’ ambiente del bar. E’ stato molto gratificante.
Cosa mi racconti del tuo ruolo di Brand Ambassador?
Attualmente, sono Ambassador per Rinaldi e Fabbri 1905, sono collaborazioni nate per caso. Con Fabbri, sono stata notata durante una competizione; per Rinaldi anche è stata una collaborazione nata casualmente. A tutte e due le aziende è piaciuto il mio modo di approcciarmi ai prodotti utilizzati nel nostro mestiere. Il compito di un Brand Ambassador è quello di portare avanti il prodotto e la storia che c’è dietro e l’ immagine che si vuole dare all’ azienda; secondo me, personalmente significa anche andare a dare degli spunti creativi per far utilizzare il prodotto.
Cosa cerchi in un posto di lavoro?
Dipende da come si conciglia Il lavoro con le proprie esigenze; nel mio caso, ho iniziato tardi ad essere una Barlady, avevo già un bambino e quindi ho dovuto trovare un’ azienda che mi consentisse la mattina di portare mio figlio a scuola e di incastonare le esigenze di mamma, donna e Barlady.
In qualità di donna, hai avuto delle difficoltà nella tua carriera?
Sinceramente, non saprei direttamente se il fatto di essere donna, mi ha chiuso delle porte o meno, devo dire che non mi è stato neanche mai fatto pesare.
Qual è il segreto per essere un buon Bar Manager?
Nel mio caso ho avuto un’ evoluzione nel tempo; ho sempre vissuto il mio lavoro come se fosse una mia proprietà. Un buon Bar Manager deve fidarsi del suo team ed imparare a delegare I compiti ad esso e deve andare incontro alle esigenze dell’ azienda e ai gusti dei titolari per cui si lavora.
Che consigli dai a chi vuole intraprendere questa carriera?
Il nostro è un lavoro molto particolare; il mio consiglio è quello di studiare tanto sia come Barman o Barlady operativa ma anche a livello manageriale dal punto di gestione.
Come vedi il futuro del nostro lavoro e dei giovani?
Per quanto riguarda il futuro del nostro lavoro, ti posso dire anche se è brutto da ammettere lo vedo molto tosto; in questo periodo la crisi sta facendo una scrematura e rimane in piedi chi davvero è in grado di saper fare tutto. Per quanto riguarda il futuro dei giovani lo vedo molto triste in generale. Bisognerà reinventare tutto poiché I tempi cambiano ed anche qui mi sento di dire ai giovani di formarsi continuamente per poi essere pronti ad una richiesta futura.
Il tuo motto?
Più bionde e meno barbe. E’ un motto nato da una barzelletta che tradotto significa dare più fiducia alle donne oltre che agli uomini.
Ringrazio di cuore Ilaria per avermi concesso il suo tempo per questa chicchierata nel mio “Salon de Val”; nel frattempo I nostri drink sono finiti, chiudiamo le tende e le serrande, e vi do appuntamento dal mio locale alla prossima storia.
L’autore
Adoro le serie tv come Grey’s Anatomy, Elementary e Criminal Minds ma nutro anche una forte passione per I film d’epoca ambientati nell’ 800/900 o le serie tv storiche ambientate in Francia. Inizio a lavorare nel mondo hotellerie a sedici anni e, con il passare del tempo, capisco che è proprio questo il mio lavoro. Per una serie di fortunate coincidenze o più per destino, inizio a lavorare in Francia. Sono una persona che non ama la routine; mi piace cambiare e fare nuove esperienze, adoro scrivere e raccontare ed allora cosa c’è di meglio che raccontarvi in forma scritta tutto ciò che riguarda il bar?