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“Per non mangiarsi il futuro”: appello di ristorazione e pubblico esercizio

ristorazione

Grande successo per il Manifesto “Per non mangiarsi il futuro”, promosso da Fipe per regolamentare ancor di più la concorrenza nella ristorazione e nel pubblico esercizio.

La Federazione: “Avanti per garantire la concorrenza leale in tutto il settore” 
Il Manifesto “Per non mangiarsi il futuro” promosso da Fipe – Federazione Italiana pubblici Esercizi, sta raccogliendo grande consenso: sono centinaia le firme di ristoratori e pubblici esercenti raccolte alla pagina www.fipe.it/pernonmangiarsiilfuturo.html  e direttamente ai telefoni della Federazione. Tra i firmatari, accanto a grandi chef di fama internazionale, ristoratori grandi e piccoli, gruppi della ristorazione commerciale, di città d’arte e di piccoli centri, senza distinzione. Perché la concorrenza senza regole rappresenta una ferita per tutto il settore

A fronte di molte reazioni positive – saranno presto migliaia le firme – il Manifesto “Per non mangiarsi il futuro” ha suscitato come previsto anche qualche polemica e alcune reazioni piccate. Curioso che ciò accada quando, in questo Paese, ci si richiami alla correttezza e alla legalità! Questo è il senso ultimo del Manifesto. Fipe chiede una cosa che dovrebbe essere ovvia: il rispetto di regole uguali per tutti, perché questo è l’unico modo per garantire una concorrenza leale tra imprese e, soprattutto, il rispetto del consumatore. Il nostro Paese ha nella cultura e nella tradizione del cibo e dell’accoglienza uno degli asset più importanti ed economicamente più forti, non possiamo permetterci di rovinare con le nostre stesse mani un patrimonio così cospicuo costruito in secoli di attenzione e di lavoro da parte di famiglie e di imprenditori seri. Di questo patrimonio l’innovazione è un fattore decisivo e gli imprenditori della ristorazione ne sono un esempio virtuoso costante, con i loro sforzi quotidiani di rinnovare l’offerta e i format da proporre a una clientela sempre alla ricerca di novità. È quindi spuntato il tentativo di contrapporre una visione corporativa e conservativa alla ristorazione che rispetta le regole e spirito innovativo a quanti non le rispettano. Così come è fuori luogo “raccontare” di una lotta tra “ristorazione ricca” e “ristorazione alternativa”: a soffrire di una concorrenza sleale sono le migliaia di imprese che costituiscono il tessuto fondamentale dello stile e del gusto italiani per l’accoglienza e il cibo. 
Fipe, e l’intero settore, sono per l’innovazione e il cambiamento, sono per tutte quelle nuove idee imprenditoriali che sono perseguite con serietà, correttezza e legalità. Noi saremo sempre al fianco di chi contribuisce al rafforzamento di un settore che, come non ci si stanca di ripetere, rappresenta un’eccellenza italiana nel mondo. Noi rivendichiamo il merito di aver dato voce ad un problema che è evidente in tutta la sua urgenza e siamo pronti a discuterne nelle sedi istituzionali preposte, per contribuire a ridare un quadro di regole chiaro, certo e uguale per tutti.

Firma anche tu l’appello della ristorazione https://forms.gle/7bKTBVQyCdttszxQ7

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