SANA, la storica manifestazione fieristica dedicata al biologico e al naturale, evolve e approfondisce spunti e iniziative dalla forte rilevanza sociale e ambientale. Chiave di volta sarà il 2025: dal 23 al 25 febbraio, la 36a edizione del Salone internazionale del biologico e del naturale si declina in SANA Food, nuovo concept immersivo e dinamico, centrato sulla sana alimentazione, sui consumi out of home e su altri temi di grande attualità, per offrire ad aziende, buyer e visitatori professionali un viaggio unico tra cibo bio, eccellenze green, prodotti naturali, trend emergenti e tecnologie all’avanguardia.
Confermandosi punto di riferimento per produttori, distributori e rivenditori di prodotti biologici, biodinamici, vegetariani, plant-based, free from, ma anche di alimenti per sportivi, terza età e infanzia o indicati per soggetti allergici, intolleranti o per chi ha adottato un particolare regime dietetico, SANA Food proporrà una visione a tutto tondo del concetto di sana alimentazione, dando spazio alle ultime tendenze culinarie, oltre che ai tanti cibi Dop, Igp e Sgt che si ritrovano abitualmente sulle nostre tavole.
Per leggere, profilare e, quando possibile, anticipare le esigenze dei consumatori interessati a questo tipo di proposte, SANA Food lancia il progetto 100 Giorni Sani, pensato per fornire agli operatori del settore alimentare e Horeca un’analisi approfondita delle intenzioni di acquisto della popolazione italiana e internazionale. Con 100 Giorni Sani prende il via un osservatorio consumer inedito in Italia che, attraverso SANA Food, aprirà un dialogo diretto con il consumatore e consentirà di interpretare con maggiore consapevolezza orientamenti ed evoluzioni di mercato.
Realizzata in collaborazione con Channel Marketing Company, LightUp Italia! Claudia Maccarini e Toluna Group la survey intende proporre una fotografia delle principali trasformazioni in atto, partendo da un’indagine condotta per 100 giorni, due volte all’anno (in primavera-estate e in autunno-inverno), su 4.000 consumatori selezionati.
Oggetto dell’inchiesta, le idee, i suggerimenti e i comportamenti di consumo fuori casa, riguardanti il concetto di stile di vita sano, da parte di 3.000 clienti italiani e 1.000 danesi, così da mettere a confronto scelte e preferenze di due Paesi culturalmente distanti.
100 GIORNI SANI, ANTEPRIMA IN PILLOLE
I primi mesi di indagine mostrano un consumatore attento e sempre più consapevole, come si evince dai dati rielaborati a oggi.
Stile vita sano: piacere o dovere?
Secondo quanto emerso finora, gli italiani associano allo stile di vita sano un’accezione positiva: lo identificano con l’attenzione alla propria salute e al proprio benessere, traducendolo in una forma di equilibrio tra corpo e mente e in un’idea di contatto con la natura. Tuttavia, una persona su due ritiene che questo tipo di scelta implichi l’osservanza di regole e di controllo. A conferma di una certa propensione alla deroga, l’80% degli intervistati dichiara di adottare uno stile di vita sano, ma ammette di concedersi qualche saltuario sgarro.
Anche i danesi hanno una visione molto positiva dell’healthy lifestyle: in generale, lo identificano con una buona condotta, in grado di assicurare maggiore equilibrio, energia e salute. Nonostante in Danimarca lo si associ meno all’idea di disciplina, solo il 65% sostiene di seguirlo nella quotidianità.
Più concretamente, in Italia uno stile di vita sano si manifesta in attenzione all’alimentazione (73%) e all’esercizio fisico (72%), mentre in Danimarca, oltre all’alimentazione (85%), è rilevante l’assunzione di integratori (33%).
Il 62% dei danesi associa lo stile di vita sano al tempo dedicato al riposo e il 50% agli hobby, mentre in Italia si punta soprattutto su un maggiore consumo d’acqua (67%) e sulla riduzione degli alcolici (62%).
Elemento significativo è che, in tutte e due le nazioni, più della metà di chi segue uno stile di vita sano afferma di farlo da più di tre anni, a conferma di un trend in fase di consolidamento.
Target che vai, stile di vita sano che trovi
Sono quattro i target nei quali è diviso il panel dell’Osservatorio:
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Silver (over 56): il gruppo più numeroso, con una spiccata propensione alla spesa e un buon livello culturale. Amanti dei viaggi e della tecnologia, i Silver dimostrano un ottimo spirito di adattamento e un uso moderato dei social.
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Contemporary (40-55 anni): sono il secondo gruppo per numerosità. Hanno un buon livello culturale e una propensione alla spesa più oculata, dovuta a un reddito inferiore a quello dei Silver. Sono digitali e sociali.
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Young (30-39 anni): assimilabili ai Millennials, sono consumatori 2.0, acquistano prevalentemente online e hanno una cultura internazionale. Sono molto social, condividono esperienze online e usano l’inglese quotidianamente.
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Super Teen (18-29 anni): generazione nata e cresciuta nell’era digitale. Sempre connessi, considerano web e social parte integrante della propria vita. Sono digitalmente aperti al mondo, ma anche più esposti a informazioni non verificate.
In Italia, benché con percentuali leggermente diverse, tutti i target associano lo stile di vita sano ai concetti di salute, di benessere e di equilibrio. I Silver e i Contemporary lo accostano anche all’idea di tempo trascorso nella natura e all’aria aperta, mentre gli Young e i Super Teen privilegiano l’attenzione per la cura del corpo e della mente.
In entrambi i Paesi, tutti i target individuati associano lo stile di vita sano a qualcosa di positivo.
In Italia, i Silver e i Contemporary lo collegano a salute, benessere, equilibrio e tempo nella natura; gli Young e i Super Teen sembrano riconoscere anche l’importanza della cura della mente e del corpo. In Danimarca, lo stile di vita sano è visto come un esempio virtuoso da seguire, con una forte attenzione al benessere tra Silver, Contemporary e Young. Per i Super Teen danesi, è sinonimo, in primis, di cura del corpo.
Mangiar sano: questione di punti di vista
Quasi tutte le persone intervistate in Italia e in Danimarca associano l’healthy lifestyle a una corretta alimentazione e circa il 70% dichiara di impegnarsi in tal senso.
In Italia, ciò equivale a preferire frutta e verdura di stagione, cibo naturale o biologico e a esercitare un attento controllo degli ingredienti, per evitare additivi, conservanti, OGM e grassi nocivi. In Danimarca, alimentazione sana significa beneficio per la salute, ovvero cibi naturalmente ricchi di vitamine, sali minerali e Omega 3, oltre a prodotti biologici e naturali.
Se nel Belpaese il 49% degli intervistati associa l’alimentazione sana alla dieta mediterranea, solo il 17% dei danesi condivide questa opinione. In Danimarca, il 19% considera sani i cibi plant-based rispetto al 7% degli italiani.
I dati raccolti nei primi 100 Giorni Sani mostrano anche altre differenze culturali.
La maggioranza degli italiani intervistati comprende il significato di espressioni e parole come km zero, agricoltura sostenibile, biologico, vegano, vegetariano e filiera controllata. In Danimarca, il termine plant–based è molto diffuso, mentre gli altri termini sono meno noti. In particolare:
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Filiera controllata e certezza dell’origine: ben compreso dall’84% degli italiani, ma solo dal 54% dei danesi.
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Prodotti a km zero: riconosciuti dall’89% degli italiani, rispetto al 54% dei danesi.
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Prodotti halal: conosciuti dal 36% degli italiani e dal 76% dei danesi.
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Alimenti arricchiti, privi o a basso contenuto di: più riconosciuti in Italia che in Danimarca.
I dati sin qui emersi saranno messi a confronto con le osservazioni rilevate nel prossimo periodo, con l’obiettivo di evidenziare eventuali differenze e trend emergenti. L’output finale dell’Osservatorio 100 Giorni Sani sarà svelato nella sua interezza a SANA Food, con ulteriori anticipazioni nei prossimi mesi.