Torna l’incentivo al riciclo che fa perno sulla restituzione al consumatore, in cambio di bottiglie vuote, la cauzione versata al barista o al commerciante al momento dell’acquisto: il vuoto a rendere!
Un simbolo all’ingresso di un bar, di un ristorante, di un albergo o di altri punti di consumo distinguerà gli esercenti che hanno scelto di aderire alla fase sperimentale del sistema di “vuoto a rendere” per le bottiglie di birra e acqua minerale. E’ quello che ha stabilito il regolamento del Ministero dell’Ambiente, pubblicato il 25 settembre scorso nella Gazzetta Ufficiale, che mette a terra la misura del “Collegato Ambientale” volta alla prevenzione dei rifiuti di imballaggio monouso attraverso l’introduzione, su base volontaria per un anno, di un sistema di restituzione di bottiglie riutilizzabili.
L’obiettivo del “vuoto a rendere” è quello sensibilizzare sia i consumatori che gli esercenti sull’importanza del riutilizzo e della diminuzione della produzione dei rifiuti. I contenitori interessati all’iniziativa (bottiglie più resistenti in vetro, plastica o altri materiali) possono infatti essere riutilizzati oltre dieci volte prima di divenire scarto, e la loro raccolta può costituire un contributo importante alla filiera del riuso anche grazie all’alta percentuale di resa dei vuoti al produttore, stimata tra l’80 e il 90 per cento!
Altro scopo dell’operazione che avrà durata di un anno e sarà sottoposta a monitoraggio, è quello di valutare la fattibilità tecnico-economica e ambientale del sistema del vuoto a rendere, per poter stabilire se la pratica sia da confermare, ed eventualmente, estendere ad altri tipi di prodotto e ad altre tipologie di consumo al termine del periodo di sperimentazione.
In una nota che annuncia la pubblicazione del decreto il Ministro per l’Ambiente Gian Luca Galletti afferma che in un Paese proiettato nell’economia circolare come l’Italia non si può che guardare con interesse ad una buona pratica come quella del vuoto a rendere, già diffusa con successo in altri Paesi. Tale decreto infatti consente sia ai consumatori che alle imprese di scoprire una abitudine che aiuta l’ambiente, produce meno rifiuti e crea risparmio.
Dal prossimo 10 ottobre sarà possibile aderire da parte degli esercenti alla fase sperimentale che come già indicato riguarderà solo bottiglie di acqua minerale e bottiglie di birra.