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Tra ricerca e passione

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21° gradi!!! Questo da un anno e mezzo è il nostro limite di volume alcolico che non possiamo superare, invece il limite lo abbiamo superato, non nei gradi forse, ma di certo nelle aspettative che avevamo inizialmente in merito.

L’American Cofee, il famoso drink di Cèsar che potete assaggiare nel suo locale

Siamo partiti da zero, io più di tutti. Dopo 6 anni nel mondo della ristorazione era questa l’evoluzione naturale per una passione che con tanto sacrificio e studio sono riuscito a tramutare in una carriera lavorativa che ogni giorno mi affascina di più, certo merito di un insieme di cose: di un bar che cerca una identità e di un barman come DIEGO FERRARI che ha saputo guidarmi e farmi amare prima di tutto il duro lavoro, nonché il bello di questo nostro mondo.

César nel lavoro di miscelazione

I primi mesi abbiamo fatto molta ricerca sui prodotti disponibili sul mercato per poter creare una drink list accettabile per i nostri ospiti, intanto contestualmente imparavo da Diego come dovevamo catturare l’attenzione del cliente con le nostre proposte, guidare gli ospiti con parole chiave che portavano gli stessi a preferire la scelta dei nostri drink piuttosto ai classici in menù. Dovevamo stupire, questa era ed è la parola d’ordine, cercando sempre di rimanere sul pensiero del tipo di ospiti che avevamo, cosi la ricerca sulla presentazione si fece sempre piu interessante! Per l’aspetto visivo avevamo a disposizione il web, e così mi feci sotto con ogni tipo di blog su Facebook e pagine su Instagram da cui prendere spunto, per poi riadattare alla nostra realtà. Su youtube, facendo molta attenzione alla ricerca, si riesce a raggiungere posti e personalità, cosa quasi impossibile con gli orari di lavoro che all’inizio avevamo. I seminari, per qualcuno come me che catturava tutto come una spugna, sono stati essenziali all’impronta che ho per i miei cocktail, i corsi frequentati dai ragazzi della Drink Factory sono stati la base per proseguire alla pari con Diego.

César insieme a Diego Ferrari

Dovevo bruciate i tempi ed ogni minuto della giornata lo impegnavo a studiare e fare ricerca per inserire qualcosa non di nuovo, ma che funzionasse per i nostri standard, le tecniche da imparare le dovevo esercitare a casa ed ogni movimento di Diego dovevo registrarlo a memoria e poi farlo a modo mio, la naturalità alcune volte nel saper imitare i gesti altrui mi ha aiutato a crearmi un mio stile. La nostra prima linea di cocktail era stata dettata da Diego, ma pian piano prendendo più sicurezza in quello che facevo e sapevo sono riuscito a dare il mio. Lo studiare ricette e tecniche di importanti bartender italiani mi ha aiutato a presentare i miei primi cocktail, sempre reimpostandoli con i nostri prodotti. Mettersi sempre in discussione: è questo che ho imparato, non c’è mai una cattiva idea, ma solo idee presentate male.

Il lavoro di gruppo è stato importantissimo, le prime settimane arrivavo con liste lunghissime di prodotti che potevamo usare e molte venivano subito scartate per la loro poca reperibilità e per l’uso che non ne avremmo fatto, ma non mi arrendevo e riprendevo la ricerca e lo studio, non solo della liquoristica ma anche della storia del luogo che ospita noi come bar. E’ essenziale per noi raccontare dove si trovano i nostri ospiti perché è davvero un posto unico a Milano e non solo, un punto di forza che accompagna i nostri cocktail e fa sentire chiunque ci venga a trovare dentro la Storia di Milano. Un duro lavoro che ho affrontato insieme a persone disponibili in tutto e che ringrazio non a parole ma con il duro lavoro ogni giorno. La nostra limitazione si è trasformata in un parco giochi, dove la ricerca per i nuovi prodotti e lo studio degli abbinamenti giusti è il nostro divertimento.

 

CESAR ARAUJO, bartender peruviano di adozione italiana, dopo 18 anni nel nostro territorio. Da sempre circondato da sapori eccellenti, proviene da una familia di cuochi sparsi anche loro per il mondo. A 10 anni, con la familia si trasferisce a Milano, e qui dopo le scuole superiori inizia il suo percorso in questo “mondo affascinante”, come lo descrive sempre lui. Dopo 5 anni in uno dei migliori bar di piazza Duomo come adetto alla sala, decide di intraprendere nuove strade che lo porteranno dopo 1 anno all’arrivo alla Rotonda Bistrot, dove grazie agli insegnamenti di Diego Ferrari (noto bartender), impara le basi di questo mestiere e inizia un percorso di studio e sacrificio dettato dalla particolarita del bar, che può usare solo alcolici sotto i 21 gradi e che adesso ha come bagaglio e che cerca sempre di migliorare ogni giorno. Alcune sue creazioni sono nella lista drink, insieme a molte altre delizie che grazie al lavoro di gruppo, insieme a Diego, sono state create.
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