Si è appena conclusa la mostra fotografica di Acqua Sant’Anna “Acqua – Liquida bellezza” alla Caserma Carlo Alberto del Forte di Vinadio e una nuova tappa nel mondo dell’arte è già in allestimento: i 50 scatti di Silvano Pupella raggiungono il Santuario di Sant’Anna, che con i suoi 2020 metri d’altitudine s.l.m. è il santuario più alto d’Europa. Con questa mostra l’azienda vuole inoltre celebrare Sant’Anna, la santa protettrice delle madri, la cui festa ricorre il 26 luglio.
Tutti i giorni, dal 1° agosto fino al 31 agosto è stata aperta al pubblico l’esposizione “Acqua – Liquida Bellezza” che raccoglie le fotografie realizzate nello stabilimento di Acqua Sant’Anna Spa, dove dal 1996 viene imbottigliata l’acqua più amata e bevuta dagli italiani.
L’azienda è legata al Santuario di Sant’Anna sin dalle sue origini e non a caso la sua acqua ne porta il nome. La tradizione racconta infatti che i pellegrini conoscessero la fonte di Vinadio sin dal 1500 e si recassero sui monti per fare voto a Sant’Anna. In quell’occasione, il rito prevedeva che i devoti bevessero le acque della fonte, celebri per la loro purezza cristallina e per i benefici che apportavano all’organismo. Da questa tradizione e dalle qualità uniche dell’acqua che sgorga dalle fonti che sovrastano Vinadio è nata la storia dell’azienda che oggi porta la sua acqua in tutto il mondo.
In questo scenario mozzafiato nel cuore delle Alpi Marittime, il pubblico ha potuto ammirare il lavoro di Silvano Pupella che ha colto alcuni tra i momenti più suggestivi della produzione di Acqua Sant’Anna e delle persone che lavorano nello stabilimento ai piedi delle Alpi. Non solo l’azienda, ma anche il territorio che sovrasta Vinadio è stato protagonista della mostra: un’infinità di gocce, lo scorrere dell’acqua dalla sorgente.
Con questa nuova tappa, Acqua Sant’Anna continua il suo progetto di “culturalizzazione” dell’impresa. L’arte, essendo un linguaggio universale, può contribuire a migliorare le dinamiche industriali, uno strumento di welfare volto a contribuire al benessere dei dipendenti, migliorando l’ambiente lavorativo e aggiungendo un tocco di bellezza alle risorse interne. La fusione tra arte, società, etica e inclusione è diventata cruciale per le aziende, offrendo la possibilità di creare legami significativi e virtuosi che permettono di distinguersi e di ottenere una visibilità unica.
Foto: Silvano Pupella
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