Si dice che l’Italia sia un paese di poeti, santi e navigatori. Santi e i navigatori non sappiamo dove si riunissero per un caffè, ma poeti, scrittori, musicisti e pittori si riunivano all’ Antico Caffè Greco di Roma. Le prime notizie certe dell’Antico Caffè Greco si hanno intorno al 1760, quando nello “Stato d’Anime” della parrocchia di San Lorenzo in Lucina a Roma, si parla di un certo Nicola di Madalena, che fa il caffettiere e risulta gestore e forse proprietario del caffè in Strada Condotti.
“La mente di Roma vive qui da duecentocinquant’anni nella celeberrima saletta “omnibus”, dove passarono Liszt, Bizet, Wagner, Goethe, Casanova, Stendhal e persino Buffalo Bill. Gogol scrisse qui un romanzo; a Passini e Guttuso ispirò un quadro. È un monumento della Capitale, dove hanno fatto sosta tutti i grandi pensatori, artisti, letterati e patrioti, corroborati dallo scambio d’idee e dalla bevanda orientale e dove pulsò anche il cuore Risorgimentale. E se un cardinale siede al Greco? La leggenda vuole che diventi papa. Accadde a Gioacchino Pecci, divenuto Leone XIII. L’Antico Caffè Greco di Roma, con oltre 300 opere esposte nelle sale, è la più grande galleria d’arte privata aperta al pubblico esistente al mondo.”
Dal 1924 esiste, grazie all’azione di poeti ed artisti, l’ Università Liberissima del “Caffè Greco”, proseguo del “Circolo dei caffè – grecisti”, fondato nel 1919. Tutt’oggi, anche dopo vari ammodernamenti all’arredamento e alle tappezzerie, ma con lo stesso spirito innovatore e mecenate, l’Antico Caffè Greco resiste alle intemperie dell’arte e al depauperamento e trascuratezza delle tradizioni e delle memorie, proseguendo la sua missione conviviale.
(Fonte: Locali Storici d’Italia )