Il vostro sogno è aprire un bar e non sapete come fare? State per iniziare l’avventura in un pubblico esercizio ma gli adempimenti burocratici sono troppi? Vi spieghiamo quali sono i passi da seguire per aprire un locale.
I Bar/Ristoranti/Birrerie/Pizzerie/Birrerie/Gelaterie rientrano per legge negli “esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande” disciplinata dal decreto legislativo 26 marzo 2010 n. 59 e modificato dal Dlgs 147/2012. Per “Pubblico Esercizio” s’intende un’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande da consumarsi sul posto, nei locali dell’esercizio o in area aperta al pubblico. Appartengono a questa categoria i Ristoranti, i Bar, le Osterie, le Pizzerie, Pub e Paninoteche, Trattorie, Gelaterie ecc. Gli adempimenti da eseguire sono:
1. Verificare di essere in regola con i requisiti morali e professionali. L’apertura di un’attività commerciale è subordinata al possesso dei requisiti soggettivi (morali e professionali) previsti dall’art. 71 del Decreto Legislativo 26 Marzo 210, n. 59/2010. Per quanto riguarda i requisiti professionali, sono previsti i seguenti casi (in alternativa):
– aver esercitato 2 anni negli ultimi 5 in qualità di titolare, socio, dipendente qualificato o collaboratore in analoga attività;
– possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea, anche triennale, o titoli di studio attinenti;
– avere frequentato un corso professionale SAB per la somministrazione di alimenti e bevande, istituito o riconosciuto dalla Regione;
– essere stato iscritto al REC (Registro Esercenti il Commercio), per attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande o alla sezione speciale del medesimo registro per la gestione di impresa turistica (salvo cancellazione dal medesimo);
2. Partecipare ad un corso di formazione HACCP (obbligatorio per il titolare e dipendenti) con superamento test e rilascio attestato da parte di Formatori qualificati della durata indicata nelle delibere regionali (in genere 10 ore) da ripetersi generalmente ogni 3 anni;
3. Rivolgersi a personale qualificato (in genere geometra o architetto, ecc.) per verificare la destinazione d’uso del locale che sia commerciale, ed il locale rispetti le norme urbanistiche del comune di riferimento;
4. Progettare e suddividere le aree in considerazione delle norme igieniche applicabili (Bagni, antibagni, rubinetti, dispensatori di sapone, armadietti a doppio scomparto, magazzino, ecc);
5. Progettare e acquistare attrezzature idonee ad uso e contatto alimentare. Farsi rilasciare Dichiarazione di Conformità;
6. Aprire la partita iva, scegliere la tipologia d’impresa (ditta individuale o società), iscriversi alla Camera di Commercio, Iscriversi all’inps ed all’inail. L’avvio della gestione; amministrativa di una impresa comporta scelte ed opzioni delicate, come la scelta del regime fiscale, della natura giuridica dell’impresa ecc… è quindi opportuna una analisi approfondita e il consiglio di un esperto in materia;
7. Predisporre il Piano HACCP e Redigere il Manuale di Autocontrollo in conformità alla legislazione cogente in materia di Igiene Alimentare (Reg. CE 852/2004 e Reg. CE 178/2002);
8. Presentare allo sportello unico per le attività produttive (suap) del Comune di appartenenza la SCIA con allegati NIA e Relazione Tecnica;
9. Ottenere una autorizzazione sanitaria dall’Asur di competenza;
10. Aprire una casella di posta elettronica certificata (pec);
11. Chiedere la licenza rilasciata dall’ufficio tecnico di finanza per la vendita di alcolici/superalcolici;
12. Eseguire corsi previsti per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro applicabili;
13. Predisporre valutazione rischi e Piano di evacuazione e emergenza antincendio;
14. Per terminare Buon lavoro e tanta tanta ….. Buona Fortuna.
L’autorità che autorizza o che può dar consiglio in materia di gestione dell’esercizio (es. video giochi, orari di apertura, giochi di carte, apparecchi televisivi, piccoli intrattenimenti ecc…) è il Sindaco del Comune di appartenenza.
Studio Botta & Associati Srl
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