Salutismo, artigianalità e lievito madre sono tendenze che nel Bakery si stanno affermando ovunque, dall’India agli USA, come ci raccontano gli Host ambassadors dai quattro angoli del Pianeta. Riportiamo un articolo dell’osservatorio HostMilano.
Quando si parla di pane tutto il mondo è paese, sembrerebbe. E non è forse un caso che l’alimento più antico del mondo stia seguendo gli stessi trend dall’Argentina all’India: tendenze che nel Bakery parlano di lievito madre, farine sane, lavorazioni artigianali, e che durante il lockdown si sono, almeno in parte, spostate nelle case.
Dopo un anno vissuto pericolosamente l’arte bianca si afferma come uno dei settori più vitali del food. Gli Host Ambassadors, in un ideale accompagnamento verso Host2021, ci portano in giro per il mondo per raccontarci come si muovono i consumi nei loro Paesi.
Partiamo dall’India dove Vernika Awal, giornalista e fondatrice del blog Delectable Reveries, spiega come: “si sperimenta sostituendo le farine normali con miglio e lo zucchero con jaggery (zucchero grezzo ottenuto dalla linfa della palma). La lievitazione naturale, pratica comune in India nella produzione di pani regionali, ha attirato l’attenzione di tutti, e ora le persone tendono a sperimentare di più”.
Dall’Argentina la giornalista enogastronomica Sabrina Cuculiansky racconta che nel settore Bakery mentre le vendite nei panifici sono diminuite fino al 50% rispetto allo scorso anno, sono aumentati il consumo di prodotti da forno e biscotti e la vendita di farine e lieviti nei supermercati. “Il 77% degli argentini consuma il pane almeno una volta a settimana, contro una media sudamericana del 61%. Il trend salutista è evidente: il 78% dei consumatori afferma di volere eliminare gli ingredienti ‘cattivi’, ovvero grassi, zuccheri o sale, e di favorire ingredienti ‘positivi’ per la salute come fibre, cereali e semi. È apprezzata l’artigianalità, ovvero il pane fatto a mano, da un artigiano, con ingredienti naturali, senza conservanti e infornato in negozio: e si è disposti a pagare di più per questi prodotti che enfatizzano l’uso di ingredienti naturali”.
Nancy & Namrata, il duo dietro al blog di cibo e viaggi She Said, She Said e Host Ambassador dagli Emirati Arabi Uniti, spiegano come “la gente è più attenta alla salute, il che ha dato origine a prelibatezze ‘più salutari’ e cibi adatti a diete quali cheto, vegana, paleo. Allo stesso tempo, i livelli di ansia durante la pandemia hanno portato i consumatori a ordinare cibo in abbondanza, e sono così aumentate le dark kitchen. Alcuni bar e pub consegnano il brunch – una sorta di istituzione a Dubai – per portare a casa l’esperienza. Qui non siamo immuni alle tendenze globali: più persone hanno iniziato a cucinare per alleviare lo stress e abbiamo avuto la nostra brava dose di pane alla banana, caffè dalgona e paste madri”.
“Il lockdown nel Regno Unito ha portato a un enorme aumento delle preparazioni casalinghe e delle sperimentazioni con il lievito madre – dice Sally Prosser, food e travel blogger e autrice di My Custard Pie –. Con l’obiettivo di mantenersi in salute e aumentare l’immunità, sono diventati più popolari i pani integrali e senza semi. E c’è stato un aumento nell’uso di miscele per aiutare coloro che volevano cuocere ma non avevano la sicurezza, l’abilità, il tempo o i soldi per farlo da zero”.
Anche la vendita al dettaglio deve evolvere insieme cambiamenti nei modelli di consumo, come ci spiega Marc Matsumoto, private chef, consulente e personalità televisiva basato a Tokyo e autore di norecipes.com, spiega come “In Giappone i consumatori erano soliti usare pinze e un vassoio per selezionare i prodotti da forno non confezionati. Ora i prodotti Bakery si sono spostati dietro al bancone dove il personale li preleva e confeziona, o sono avvolti singolarmente nella plastica”.
Mentre Aaron Arizpe AKA @pocketfork, consulente e food writer che da New York torna a collaborare con HostMilano, ammonisce: “Non è più sufficiente per un panificio limitarsi a essere un negozio di quartiere in cui le persone entrano sporadicamente. Le aziende, grandi o piccole che siano, devono puntare su una distribuzione più ampia e interagire con i loro clienti quando sono a casa nello stesso modo di quando sono in negozio”.