Abbiamo spesso guardato alla Cina in questi mesi: perché ciò che è successo in quel Paese – dall’emergenza al lockdown alla graduale riapertura delle attività economiche – è un’anteprima delle “fasi” che dopo un lasso di tempo diversificato sono state sperimentate nel resto del mondo. Ecco un articolo di Osservatorio Hostmilano.
Se la chiusura delle grandi catene di caffetteria – Starbucks in primis – ha dato al resto del mondo una chiaro segnale della gravità della situazione, nella nostra fase 2 guardiamo a come i cinesi stanno vivendo il “nuovo fuoricasa”. Fermo restando il grande successo dell’e-commerce e del take away – peraltro abitudini ben radicate nella società cinese, come l’uso della tecnologia – le porte di bar e ristoranti sono ritornati a spalancarsi. Tra preoccupazioni dei clienti e controlli che vedono al centro del settore un nuovo convitato: la salute, pubblica e personale.
Abbiamo chiesto a Amy Li, Deputy General Manager Outbound Business di Hannover Milano Fairs Shanghai, di raccontarci la situazione.
“Il Covid-19 è sotto controllo in Cina e alcune regioni stanno aprendo tutti i negozi, supermercati, alberghi e ristoranti e consentono l’organizzazione di spettacoli ed eventi a fronte dell’adozione di adeguate misure (pre-registrazione, controllo del flusso di persone, codice a semaforo che certifica la salute e controllo della temperatura). D’altra parte, data la situazione sanitaria nei Paesi confinanti, vi è una forte pressione sui confini terrestri. Per affrontare questi problemi, la National Health Commission ha inviato team di esperti in otto regioni di confine per aiutare la autorità locali nel controllo dell’epidemia. Molte regioni hanno ora stabilito regolamenti appositi e laboratori adeguati per testare i campioni. La gente ha ripreso a utilizzare i mezzi pubblici dall’inizio di marzo e il tasso di passeggeri è ora al 90% della situazione pre-epidemia. I lavori alle infrastrutture non si sono fermati e ci sono nuove strade, edifici, parchi industriali in costruzione. L’economia si sta riprendendo con un’attenta supervisione da parte del Governo e della Commissione sanitaria nazionale”.
Che ruolo hanno al momento le consegne a domicilio?
La Cina è leader nello shopping online, la consegna non è un problema in Cina. Le persone possono ordinare qualsiasi cosa e riceverla a casa in breve tempo. A febbraio, al momento del picco dell’epidemia in Cina, le vendite online di cibo, frutta e verdura sono aumentate di oltre 20 volte rispetto allo stesso periodo del 2019. E recentemente Shanghai ha lanciato un festival dello shopping online per stimolare i consumatori a riprendere a comprare [il May 5 Shopping Festival, dove sono state acquistate online anche cinque Cadillac XT, ndr].
L’hotellerie come sta vivendo la situazione?
Per quanto ne so, non è stata necessaria alcune ristrutturazione e gli hotel possono riaprire, ma in alcune città esiste ancora un divieto di viaggio (è necessario trascorrere due settimane in isolamento in un albergo o ospedale designato), quindi di fatto i viaggi non sono ancora ripresi.
La tecnologia che ruolo ha avuto nelle riaperture?
I codici che certificano lo stato di salute e il controllo della temperatura sono le misure di base adottate. Le persone sono obbligate a indossare la mascherina nelle aree pubbliche. I ristoranti cercano di separare i clienti e limitarne il numero.
Come pensi sia cambiato l’atteggiamento delle persone nella vita di tutti i giorni e nei consumi?
La maggior parte delle persone sta riducendo le riunioni e gli incontri con gli altri per evitare possibili infezioni. Tutti indossano le mascherine quando escono di casa, alcuni indossano una visiera o un impermeabile per proteggersi meglio quando prendono i mezzi pubblici. È anche assolutamente necessario cambiare e lavare i vestiti e lavarsi le mani ogni volta che si rientra a casa.