Il mondo del design nella ristorazione e nel bar è in forte crescita e in grande trasformazione. Un mercato ricco e in crescita, che ha visto un incremento del 25,3% negli ultimi dieci anni e del 35% nell’export nello stesso periodo, ma complesso e in rapida evoluzione, con movimenti tra i canali e nascita di nuovi attori: è quello dell’industria del design, fotografato in occasione del V Design Summit organizzato a Milano da Pambianco con Interni Magazine.
Per il design, il consumo mondiale dei mobili e illuminazione secondo il Csil, Centro studi industria leggera, ha fatturato nel 2018 ben 535 miliardi di dollari. E ha visto tutte le categorie in crescita, con picchi del 36% per l’illuminazione e del 31% per gli imbottiti. È una crescita trainata dal continente emergete in tanti settori, l’Asia Pacifico che dal 2008 incrementato i consumi del 108% raggiungendo l’anno scorso una quota mondiale del 43%, seguita da Europa (che è però calata nei consumi del 17%), USA (cresciuti del 17%) mentre stabili restano Africa e America Latina.
Un’Europa dunque che consuma di meno ma che resta centrale nella produzione. Per quanto riguarda l’export dall’Italia ad esempio Francia e Germania sono ancora i primi mercati, tallonati però dagli Stati Uniti (cresciuti del 161%) e da una Cina al sesto posto dietro Regno Unito e Svizzera ma in crescita del 564% dal 2008 (Fonte: ICE).
E il contract come se la cava? È un canale in ripresa ma sostanzialmente stabile, che vede come destinazione per il 21% l’hotellerie e per l’8% i ristoranti, con un fatturato in Europa di 7.745 milioni di euro. Ha una quota di mercato variabile ma che risulta più forte nella fascia Premium, dove raggiunge il 12%, seguita dal lusso (8%), mentre è decisamente minoritaria nella fascia bassa del mass market, con il 3% di quota di mercato. Soprattutto, aumentano gli attori in campo: i progetti vengono oggi gestiti sia dalle aziende e dagli wholesaler sia dai dealer, sia off sia online.
Restando nel b to b, l’wholesale – ovvero le vendite a dealer multimarca e franchising, si configura come il canale prevalente in Europa, Italia compresa, dove vincono i segmenti premium e lusso, ma con un panorama alquanto frammentato, con i primi dieci dealer che concentrano solo il 47% delle vendite.
La novità nel mondo del design però è una costante commistione tra canali. Dove il B2B puro si diversifica prendendo altre vie. E-commerce in primis, che se in Italia non arriva a coprire il 2% delle vendite, nel mondo è un canale ormai affermato con punte di quota di mercato del 13% negli USA (dove muove un fatturato di 33 miliardi di dollari) e del 15% in Cina (con 68 miliardi di vendite, dati Pambianco su dati Csil, ICE Wayfair e Maison du Monde).
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