C’è un legame particolare che unisce distillati e cereali, che sono i prodotti dai quali derivano. L’inizio della fermentazione alcolica è avvenuto nell’antica Mesopotamia: da qui si è scoperto l’impasto alveolato e l’alcol imprigionato in un liquido pieno di anidride carbonica. Nacque così la birra.
Questo processo di fermentazione è stato attivato dall’uomo molteplici volte in natura, ma l’unione tra distillati e cereali è sempre rimasta un punto fermo. Ogni popolo ha avuto nella storia un cereale di riferimento, che usa per produrre pane, birra, fermentati e distillati, che spesso sono aromatizzati con spezie, frutte o altri tipi di sostanze.
Il cereale di per sé non è un prodotto utile per creare distillati: a dire la verità ci sono alcuni cereali che riescono a trasformare amido in zucchero semplice che è poi capace di fermentare e produrre alcol, altri invece vanno per così dire aiutati.
Tra i distillati che sono prodotti da cereali il più noto è certamente il whisky, e in particolare il single malt scozzese, ottenuto dal malto d’orzo. Un distillato molto piacevole e dalla grande personalità. Non molti sanno che nel corso del processo di fermentazione dell’orzo è nauseabondo. Ma da questo processo poi nasce il whisky, un distillato unico. Molto in questa ricetta si deve all’invecchiamento in base al clima, dal legno nel quale il distillato riposa.
I distillati però non sono semplici liquidi da bere, ma vanno degustati in piccoli sorsi, schiacciandoli sul palato e poi facendoli roteare in bocca cercando di carpirne tutte le sensazioni che derivano appunto da tutte le componenti degli anni di invecchiamento.