Nell’Italia che ha voglia di fare, di crescere, di non fermarsi, di riscoprire ciò che eravamo e che possiamo ancora essere, ecco l’opportunità di ritrovare noi stessi in un calice di Trebbiano o di Montepulciano, da gustare perdendo lo sguardo verso le dolci colline abruzzesi…
Il calore del sole di una fresca giornata di fine anno, riscalda il cuore e si fonde col piacere di scambiare quattro chiacchiere direttamente con Davide Febo, titolare dell’Azienda FamigliaFebo.
Siamo a Spoltore, in provincia di Pescara: qui Davide, assieme alla sorella sorella Laura e col supporto dei genitori, Giulia e Paolo, da alcuni anni ha deciso di dedicarsi alla vigna ed alla cantina, dopo aver lasciato alle spalle una carriera nel mondo legale.
“Io ho sempre respirato la campagna, ci sono cresciuto, ho vissuto le vendemmie del nonno – ci racconta Davide, che aggiunge – Fin da bambino, ero in cantina durante le fermentazioni, rigorosamente spontanee, e successivamente è arrivata la consapevolezza di poter prendere in mano la produzione. Ho avuto bisogno di allontanarmi da casa durante gli anni dell’università per maturare la voglia di tornarvi e ricominciare a fare quello che a casa mia si è sempre fatto.”
Famiglia, radici, legame col territorio: questo lavoro è vita e sgorga dalla passione che già i nonni avevano per il mondo agroalimentare; una passione che ora i nipoti hanno ripreso, riuscendo in pochi anni a dar vita ad una realtà che esalta il territorio, valorizzandolo con delicatezza.
7 ettari di vigneti distribuiti tra Spoltore e Chieti, coltivati prevalentemente a Montepulciano e Trebbiano, piantati a fine anni ‘60, ed un ettaro di Pecorino e Passerina, messi a dimora nel 2017.
1600 viti per ettaro, poste a circa 200 mslm; 10.000 le bottiglie attualmente prodotte, seguendo una semplice filosofia: rispettare l’annata e la zona di provenienza dell’uva, intervenendo il meno possibile.
Grandi possibilità di crescita e di sviluppo. Grande voglia di fare. Grande umiltà.
Vini naturali? O semplicemente vini etici…? Onesti, schietti, affascinanti e rispettosi di ciò che la singola annata ha potuto esprimere.
Ogni vendemmia è (giustamente) diversa dall’altra, a ricordarci la bellezza del miracolo della vita che la vite ci regala ed esprime ad ogni sorso.
Ci troviamo nella terra del Cerasuolo d’Abruzzo, vino spesso visto come prodotto da consumare entro pochi mesi, qualche anno al massimo e che, invece, Davide punta giustamente a valorizzare come prodotto dalle grandi capacità evolutive.
Una chicca il “Parella”, il Trebbiano che porta il nome dell’appezzamento da cui provengono uve, profumate e dalle fragranze croccanti.
Vini realizzati con un tocco leggero ed interventi minimi, che lasciano al frutto tutta la possibilità di esprimersi e farsi apprezzare, con intrigante curiosità.
Vendemmia manuale, botti di cemento e vasche d’acciaio, stabilizzazione naturale a freddo, affinamenti lunghi e grande pulizia, che ritroviamo anche nel sorso: netto e in costante divenire.
Una delle caratteristiche più importanti di FamigliaFebo è la dislocazione dei vigneti: 7 ettari divisi in 4 areali diversi; due appezzamenti a Spoltore e due a Chieti.
I vigneti di Spoltore sono coltivati a Montepulciano e sono stati impiantati tra il 1964 ed il 1998.
Vicino al Montepulciano vi è anche un piccolo vigneto di Trebbiano, piantato nel 1988/89.
I vigneti di Spoltore sono esposti quasi totalmente a Nord, nella vallata che si apre dietro la cantina ed affondano le loro radici su un terrenoargilloso, poco fertile, con tracce di calcare.
L’ esposizione a Nord è stata determinante nelle ultime vendemmie.
Ogni vino racconta il territorio, con sfumature diverse a seconda dell’annata e del momento in cui stappiamo le bottiglie, molto eleganti e curate anche nell’etichetta. Le ultime tre estati sono state torride: nel 2020 e 2021 le precipitazioni sono state esdtremamente esigue, postrando le piante ad uno stress idrico che ha avuto importanti ripercussioni sulla qualità delle uve, soprattutto per la maturazione fenolica del Montepulciano.
Provvidenziale, allora, si è rivelata l’esposizione a nord dei vigneti, che ha permesso di raccogliere uve sane ed avviare la fermentazione dei mosti con i giusti parametri di zucchero e acidità.
Nello stesso tempo l’argilla permette di avere buone concentrazioni di colore e viti equilibrate, nella produzione, con grappoli che riescono ad arrivare alla maturazione ottimale.
Decisamente diverso il discorso nella zona di Chieti, dove le esposizioni sono a sud/sud- ovest, il terreno è fertile e grasso, con una trama sabbiosa.
Tali vigneti devono necessariamente essere gestiti in modo totalmente differente.
L’azienda si è aggiudicata il Wine competition of San Francisco (medaglia d’argento il montepulciano e medaglia di bronzo il tris), mentre il packaging della bottiglia del Parella 2018, ha ottenuto la medaglia di Bronzo al Vinitaly.
Dalle colline abruzzesi, una realtà da seguire e di cui siamo sicuri che sentiremo parlare.
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