Si pronuncia “orciata” e “ciuffa” in spagnolo; è un tubero chiamato tecnicamente con il nome di Cyperus Esculentus e sta entrando di diritto nella nostra dieta Mediterranea.
Conosciuto millenni fa nel vecchio Egitto, furono poi gli Arabi ad introdurlo in Spagna durante l’epoca dei mori nel VIII secolo. Questa pianta a fustostrisciante, dove si formano radici ai cui estremi crescono le chufe, trovò il migliore clima e terreno negli orti al nord di Valencia dove si hanno le condizioni climatiche migliori che rendono la zona l’unica dove si coltiva questa singolare pianta.
Tanto è vero che l’insieme dei valori tradizionali, agricoli, tecnici, storici ed economici che fanno parte della cultura Valenciana, hanno portato ad un riconoscimento governativo di prodotto di denominazione di origine controllata:la Chufa di Valencia che rispetta tutti i parametri di controllo e qualità.
La horchata de chufa è servita naturale: si inizia con la mondatura del tubero e la triturazione. Si devono aggiungere tre litri di acqua per ogni chilo di chufa, lasciando a macerare il tutto. Pressare ripetutamente la massa semi solida fino ad ottenere l’estratto finale, al quale vanno aggiunti ca. 125 grammi di zucchero per litro, infine filtrare e sedimentare. Durata di conservazione di 2–3 giorni a 0/2 C°.
Data la breve conservazione della bevanda è messa in commercio anche in altre confezioni, classificate secondo i sistemi d’elaborazione: naturale pastorizzata, sterilizzata, UHT, concentrata, condensata ed in polvere.
La bevanda, oltre ad essere un gradevole dissetante e rinfrescante, è benefica per la salute essendo molto energetica, nutritiva e diuretica, apprezzata per il suo contenuto di minerali e vitamine, tanto che è considerato un alimento tradizionale della dieta Mediterranea perché possiede eccellenti proprietà nutritive e la sua composizione in acidi e grassi è simile a quella dell’olio d’oliva, comparabile al latte di mucca o capra senza contenere né lattosio né fruttosio.
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