Come sono i ristoranti americani e che momento stanno vivendo? Lo scopriamo insieme in questo articolo dell’Osservatorio HostMilano.
Te la do io l’America: gli Stati Uniti restano uno dei mercati più interessanti per le aziende legate all’ospitalità e all’alimentare. Una conferma viene dai dati dell’Osservatorio Ulisse per HostMilano: fiera che, forte della presenza internazionale delle aziende iscritte – dei 2.165 espositori nell’edizione 2017 ben 843 erano estere provenienti da 51 Paesi – assicura uno sguardo privilegiato sui mercati strategici.
Nel 2017 il mercato statunitense ha importato 9,1 miliardi di euro di macchine, apparecchiature e accessori per ristorazione professionale. Di questi il 2% ha riguardato prodotti italiani (per un valore di 167 milioni di euro). Le importazioni Premium-Price rispondevano per circa il 15% del totale.
Bene anche arredo e tavola (soprattutto i ristoranti americani) che nel 2017 hanno segnato importazioni per 40 miliardi di euro, dei quali 22 miliardi riguardavano mobili e arredi. Gli acquisti dall’Italia (1,9% nel 2017) sono stati pari a 774 milioni di euro. Ma il Premium-Price ha ottenuto una quota del 7% del totale.
Quanto al N caffè – macchine per caffè – vending machine nel 2017 il mercato statunitense ha importato 2,2 miliardi di euro. Di questi, una quota significativa (7,5%) erano prodotti importati dall’Italia, per un valore di 163 milioni di euro. Le importazioni Premium-Price del cluster risultano oltre il 60% del totale, con una leadership nelle macchine da caffè. Secondo l’ultimo rapporto della U.S. National Coffee Association (NCA, 2018), il caffè è la bevanda più amata dagli Americani: ormai il 50% dei consumatori americani (155 milioni) beve caffè tutti i giorni, la più alta percentuale degli ultimi sei anni.
Le vendite di Specialty Coffee sono salite del 20% e rappresentano l’8% del totale di mercato. Ben 30 milioni di Americani infatti bevono Specialty Coffee sotto forma di Mocha, Cold Brew, Espresso, Latte, Ice Coffee e Cappuccino.
È stata di 203 milioni di euro infine la quota dell’import di macchine e apparecchi per la panificazione, di cui oltre il 30% provenienti dall’Italia (per un valore di 61,4 milioni di euro), tutte riconducibili ai segmenti Premium-Price (fascia Alta e medio-Alta di prezzo), che rappresentano il 95% circa delle importazioni totali.
In tutti questi settori gli Stati Uniti sono il primo mercato mondiale a valore e si prevedono aumenti dal 3,3 al 3,9% medio annuo nel periodo 2018-’21.
Sullo sfondo c’è un mercato della ristorazione e dei ristoranti americani che nel 2017 ha registrato vendite per 798,7 miliardi di dollari (il 4% del Pil nazionale) in oltre un milione di punti di ristorazione che danno lavoro a 14,7 milioni di persone. Un mercato estremamente dinamico con il 37% di ristoranti che effettua ordinazioni online. E che può contare su una fascia di consumatori assai leale e diciamo pure entusiasta: nove su dieci dichiarano di amare i pasti fuoricasa e per due su cinque il ristorante è addirittura “parte essenziale del loro stile di vita”. E otto consumatori su 10 ritengono che cenare fuori con la famiglia e gli amici è “il modo migliore per impiegare il proprio tempo libero”.
Si prevede che il mercato delle attrezzature e apparecchiature per la Ristorazione Commerciale negli Stati Uniti crescerà a un ritmo costante, con un CAGR di oltre il 5% nel periodo 2017-2021. La crescente attenzione verso le attrezzature avanzate – soprattutto ad alta efficienza energetica – con lo scopo di ridurre tempi di cottura, garantire controlli più elevati e assicurare maggiori livelli di efficienza sono tra i principali driver che guideranno le prospettive di sviluppo del mercato nei prossimi quattro anni.
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