In un momento come quello che stiamo vivendo dove la crisi economica, sembra essere il primo colpevole del calo dei consumi l’operatore commerciale che si occupa di food and beverage anziché migliorare le proposte di vendita aumenta la componente del prefinito, preaffettato precotto, prelavato, pretagliato, della propria lista della spesa.
Tutto questo avviene e genera una serie di problemi il primo è il calo dell’occupazione, il secondo diminuzione del ricavo, il terzo abbassamento vertiginoso della qualità reale e percepita, generando un evidente diminuzione di appeal da parte del consumatore e di conseguenza meno frequenza e minori incassi.
Si parlava di diminuzione della professionalità mancanza di conoscenza generata dalla carenza di apprendistato e formazione ora bisogna aggiungere anche l’incapacità di saper fare i conti, di capire e gestire la propria attività.
Tutto questo colpisce ogni settore dell’ospitalità dagli alberghi che ancora non riescono a cuocere i cornetti surgelati, e mettono le crostate da 1€ nel buffet della colazione, cariche di grassi idrogenati e con le marmellate fatte di sola pectina con poco profumo di frutta; al ristorante che non riesce ad avere un contorno di verdura cotta e spessissimo l’unica cosa che hanno sono le verdure grigliate congelate che paga 5 volte il valore del fresco, che non sa più fare una salsa di pomodoro fresco e l’unica specializzazione che hanno maturato è la tecnica dell’apertura del barattolo.
Il bar che se servisse un succo ace, che in questo momento è fra i più richiesti, fresco darebbe al suo cliente un prodotto salutare e migliorerebbe di molto il suo utile; nessuno fa più un te freddo, oramai adulti e adolescenti consumano solo ed esclusivamente sostanze zuccherine ai vari sapori.
Tutto questo nella standardizzazione totale, i bar vendono tutti gli stessi prodotti rinunciando alla personalità del punto vendita, alla soddisfazione e alla salute del cliente.
Molto spesso si sente dire meglio che ci ritroviamo a casa di qualcuno, non per spendere meno ma per stare meglio, sia dal punto di vista del piacere che della salute.
Cari colleghi l’unico modo per generare clientela è l’impegno, la cultura della trasformazione delle materie prime fresche del territorio, solo così ricomincerete ad avere la soddisfazione della frequenza dei clienti e, oltre al pagamento del conto, un grazie per la qualità.
La ristorazione prevede la preparazione e la cottura dei cibi non solo il servizio!
L’ospitalità alberghiera non è fatta di solo letto! La colazione è la conferma della qualità alberghiera.
Il bar non ha bisogno di un commesso ma di un barista attento e capace che sappia fare un buono snack e preparare delle buone bevande fresche ma con la frutta di stagione!!
Stefano Renzetti
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