Il cocktail Martini è il drink aperitivo per eccellenza e conosciuto dai suoi appassionati con il nome “Dry Martini”. E’ qui che il barman riesce a dimostrare la sua capacità interpretativa dei gusti del cliente che ha di fronte.
Quindi decifriamo alcune caratteristiche del cocktail Martini: potete berlo extra-dry con una drastica diminuzione del vermut o potete caratterizzarlo con vari tipo di gin. Determinante risulta essere la gestualità del bartender e la giusta esecuzione del rituale che viene vista dal cliente come parte integrante della sua ordinazione.
Il cocktail Martini è un ottimo aperitivo dal gusto asciutto e pulito e quindi non è un drink da consigliare a tutti.
Serve un palato pronto ai sapori forti e decisi ponendo attenzione al grado alcolico che supera ampiamente i 30°
La ricetta del cocktail Martini in centilitri
6 cl di gin – 1 cl di vermut dry – scorza di limone – ghiaccio
Mettete del ghiaccio in una coppetta per raffreddarla o prenderla dal freezer un attimo prima di servire il cocktail.
Colmate il mixing-glass con ghiaccio abbondante e che sia di alta qualità ovvero bello compatto in modo da evitare un eccessivo scongelamento durante la preparazione.
Una volta freddati i bicchieri e il mixing-glass togliere da quest’ultimo l’acqua prodottasi durante il mescolamento del ghiaccio a secco, senza ingredienti.
Quindi, utilizzando il jigger, versare le giuste dosi del vermut e del gin.
Mixare gli ingredienti facendo “cantare” il ghiaccio, ovvero muoverlo dal basso verso l’alto in modo da sentire il suo rumore armonioso.
Gettate il ghiaccio dalla coppetta e versate il cocktail filtrandolo.
Quindi da un bel limone con foglia effettuare una buccia cercando di non comprendere l’albedo (il bianco) in quanto portatore di sostanze amare.
Successivamente effettuare un twist-lemon (sprizzare la buccia di limone) estraendo gli oli essenziali all’interno del cocktail ed infine passare la buccia sul bordo del bicchiere ed anche esternamente arrivando fino al piedistallo.
Alcuni consigli:
– Evitare di shakerare il cocktail come nel famoso film di James Bond
– Ottimo è l’abbinamemto dell’oliva con il Martini dry ma evitare di servirle nel bicchiere ma portarle in una ciotolina a parte.
– Molti preferiscono lasciare il lemon-twist direttamente nella coppetta, ma dato l’essenzialità e la limpidezza del cocktail noi la sconsigliamo.
– Oltre a scegliere il tipo di gin che preferisce il cliente, porre attenzione anche alla scelta del vermut, meglio se artigianale e di buona qualità.
– Ultimo consiglio non usate la doppia coppa da Martini per non lasciare troppo spazio vuoto nel bicchiere ma utilizzatene una che contenga massimo 10 cl. Preferibile, dato la storicità di drink, una coppetta da cocktail vintage.
Diego Capitani è il titolare del ristorante Villa Berta a San Severino Marche (Mc), ed è chef barman dell’annesso cocktail bar La Polera, dove delizia i suoi clienti con drink originali e rivisitazioni in chiave moderna dei grandi classici. Diego si è formato alla Scuola dell’Ospitalità di bar.it, e da lì ha iniziato la sua brillante carriera. Oggi è anche Master Docente della nostra Scuola di formazione.
In alto i sorrisi!
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