Sofia Forin della “Pasticceria Forin” di Padova è la vincitrice di Crostata Revolution, il contest di pasticceria che rappresenta il nuovo punto zero di un percorso di studio sulla pasta frolla iniziato nel 2009 da una collaborazione tra Petra Molino Quaglia e Dolcesalato, e che ha coinvolto giovani talenti della pasticceria con un’età media under 30. La finale si è svolta lunedì 22 gennaio al Sigep – l’appuntamento professionale più importante al mondo dedicato al Gelato Artigianale e all’Arte del Dolce -, un palcoscenico d’eccellenza per gli esponenti dell’ultima generazione di artigiani della pasticceria.
Classe 1995 e originaria di Camposampiero, Sofia Forin porta avanti con passione la pasticceria di famiglia, rispettando la tradizione, ma rileggendo con creatività i grandi classici. Il dolce vincitore, Fiaba di Mais, affonda la sua concezione negli elementi iconici della crostata, ossia la frolla e la confettura: è una pasta frolla preziosa di farina di mais – che ricorda la polenta, ma pure gli zaeti – con l’inserimento di una veneziana sfogliata al burro (gestita come un croissant). A completare l’opera, confettura di fichi e mandorle tostate.
«Sono molto contenta di aver partecipato, poiché sono entrata a far parte di un gruppo con il quale condividere idee e soluzioni per il lavoro che ci accomuna – ha dichiarato la prima classificata, Sofia Forin – Ringrazio Petra Molino Quaglia e Dolcesalato per questa preziosa opportunità».
Il primo snodo fondamentale di Crostata Revolution è avvenuto lo scorso settembre, presso l’antico molino della Famiglia Quaglia a Vighizzolo d’Este, quando dieci giovani pasticceri, tra cui Sofia – selezionati tra un centinaio di partecipanti attraverso un sondaggio sui social e una valutazione delle loro realizzazioni da parte dell’ Università della Farina – hanno presentato la loro interpretazione della crostata davanti a una giuria composta da giornalisti di Dolcesalato, che ha valutato ciascuna ricetta sul piano del gusto, della creatività, dell’abbinamento con un ingrediente del loro territorio, dell’immagine nel piatto e della capacità di rappresentare l’idea di partenza del proprio autore. Tra quei dieci professionisti, la scelta della giuria è ricaduta su quattro, mentre un quinto è stato successivamente selezionato tramite una votazione popolare in rete. A Sigep una seconda giuria – composta da Elisabetta Cugini (giornalista Dolcesalato), Francesca e Rolando Morandin (pasticcieri), Davide Ferrante (pasticciere) e da 3 pasticcieri che hanno partecipato alle semifinali di Crostata Revolution e che non hanno conquistato l’accesso alla fase finale – ha scelto la crostata più rappresentativa tra quelle proposte dai finalisti, e la decisione è ricaduta su quella di Sofia.
I finalisti di Crostata Revolution sono stati: Ginevra Bornaccioni (Pasticceria Barberini, Roma), Elisa Brunetti (Pasticceria Pagliarani, Sant’Angelo di Gatteo – FC), Federico Dalle Mule (Ozone Pastry & Co., Feltre – BL), Sofia Forin (Pasticceria Forin, Padova) e Carlo Massucci (Ora Forneria, Bastia Umbra – PG); i semifinalisti sono stati invece Linda Chirico (Pasticceria Ofelè, Porto Ceresio – VA), Francesco Faicchio (DaV Pastry Lab, Albano Sant’Alessandro – BG), Claudia Ciarlantini (Pasticceria Giselle, San Ginesio -MC), Dario Prato (Pasticceria Incerti, Reggio Emilia), Valeria Romanò (Koinè, Legnano – MI). A tutti e dieci i concorrenti, Petra Molino Quaglia ha dato in premio la partecipazione alla settima edizione di Pastry Best, il simposio tecnico sulla pasticceria contemporanea che si terrà dal 19 al 20 febbraio all’ Università della Farina (Vighizzolo d’Este – PD).
Crostata Revolution è un tassello irrinunciabile nel palinsesto delle attività di Petra Molino Quaglia, con uno scopo ben preciso: non la competizione per chi deve primeggiare, ma un’opportunità di incontro tra un gruppo di nuove leve della pasticceria italiana per dibattere, con le loro ricette, su uno dei temi più rappresentativi della nostra cultura dolciaria. Di primaria importanza è l’obiettivo di costruire una nuova community, partendo da chi per primo ha accettato la sfida. Crostata Revolution rappresenta dunque un esempio di competizione sana, intesa nel vero senso della parola, come tensione collettiva verso un obiettivo comune, e non una corsa per la vittoria, con il fine ultimo di ispirare chi fa lo stesso lavoro con il proprio modo di intendere oggi le ricette dei nonni.
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