Alla vigilia di ShowRUM 2017, abbiamo intervistato Leonardo Pinto, Direttore artistico del più importante evento italiano ed internazionale dedicato a Rum e Cachaca. Con lui abbiamo parlato delle novità di questa edizione, del mercato del rum e del suo utilizzo nel mondo della miscelazione.
Alla sua quinta edizione ShowRUM si presenta sempre più importante sul panorama nazionale e internazionale, quali le novità di quest’anno, in una sempre ricca programmazione?
La nostra filosofia è sempre stata di accrescere anno dopo anno la programmazione, senza mai stravolgere il focus principale del festival, ovvero la valorizzazione del rum, cosa che ha permesso a ShowRUM di diventare negli anni una manifestazione in vista nel panorama mondiale. Quest’anno intorno alla manifestazione ruoteranno diversi eventi collaterali, a partire dalla ShowRUM Cocktail Week, da giovedì 5 ottobre una serie di locali da tutta Italia parteciperanno a quella che si propone di diventare una vera e propria festa “waiting for”. La premiazione dei migliori Rum Bar d’Italia scelti da Isla de Rum per l’anno 2017, la ShowRUM Tasting Competition, il premio Silvano Samaroli ed inoltre i seminari e le masterclass nella due giorni dell’evento guidati dai più grandi esperti del settore.
Nella sua ormai lunga attività cosa ravvisa di cambiamento nei consumi di rum in Italia e nel mondo? Com’è cambiato il consumatore-tipo negli ultimi dieci anni e quali i fattori di questo cambiamento?
Sicuramente il pubblico è diventato più attento, critico e curioso nei confronti dei distillati. Le ragioni a mio avviso sono molteplici; se da un lato si fa sempre meno fatica a reperire informazioni in rete e sulle riviste, dall’altro il boom che ha avuto la cultura del cibo sui media ha catalizzato molto l’attenzione dei consumatori verso il panorama enogastronomico. Di questo ovviamente hanno giovato tutti i distillati ed in parte anche la miscelazione.
Il rum si assapora al meglio se….
Se si comprende cosa si sta assaggiando e ci si lascia trasportare con l’immaginazione nei territori di provenienza, attraverso i profumi che si legano ai suoni ed alle immagini. Cosa che vale sia per il prodotto degustato in purezza che per la miscelazione.
A ShowRUM 2017 quali le masterclass di rilievo e di cosa trattano?
Le masterclass a ShowRUM 2017 si dividono in due giornate. Quelle del general opening di domenica sono masterclass legate ai brand, in cui ogni azienda guida i partecipanti nel processo di produzione e nella degustazione della propria linea prodotti, mentre nel trade day di lunedì abbiamo due linee di seminari, una legata alla mixology, dal titolo “Mixing Rum”, con relatori di spicco quali Paolo Sanna, Ian Burrell, Flavio Angiolillo e Gianni Zottola; l’altra legata alla comprensione dei distillati di canna da zucchero, dal titolo Understanding Rum, con seminari guidati da Marco Graziano, Richard Seale, Fabio Bacchi e da me. Il programma completo è disponibile sul sito della rassegna www.showrum.it
Il rum nella miscelazione: quali i drink più tradizionali e quali le sperimentazioni migliori che ha provato e dove?
Sicuramente nei Caraibi si trova una miscelazione semplice, primitiva, ma meravigliosa. Rum e sodati in genere, siano essi ginger beer, ginger ale, coca cola o sodati alla frutta, oppure la tradizione del Ti-Punch dei territori francesi o ancora il punch. All’interno di questo panorama a volte si incontrano anche dei bar che rappresentano delle cattedrali nel deserto grazie a barman di grande talento. Se invece parliamo di sperimentazione, beh direi che oggi anche nel mondo della miscelazione base rum, l’Italia e i barman italiani sono in prima fila insieme ai migliori barman di tutto il mondo.
Tra gli eventi di quest’anno spicca il Premio dedicato al compianto Maestro Silvano Samaroli: ci racconta di cosa si tratta e del suo rapporto con un personaggio unico nel mondo dei distillati e non solo in Italia?
Silvano Samaroli è stato senza dubbio uno dei personaggi che ha completamente rivoluzionato il mondo dei distillati, grazie al suo piglio, alla sua grande intelligenza ed al grande talento che lo hanno sempre contraddistinto. Lo conobbi diversi anni fa e scattò una complicità quasi immediata seguita da una amicizia fraterna. Fu il primo a spronarmi nel fare ShowRUM di cui è stato giudice fin dalla prima edizione, ed è stato per me una guida nell’approccio alla degustazione attraverso la spiritualità oltre che attraverso i sensi. Quando è venuto a mancare ha lasciato un vuoto enorme sia come amico, sia come punto di riferimento per me in questo mondo. Il premio consiste nel dare spazio su un palcoscenico internazionale come ShowRUM a due giovani talenti che si sono distinti nel corso dell’anno per capacità di degustazione, ed è per me l’unico modo per rendere onore alla memoria di un uomo, di un amico, che ha dedicato la propria vita alla degustazione ed all’interpretazione degli spiriti.
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